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Il sindaco di Scafati ai suoi concittadini: “Non pagate la Gori”

 “Non bisogna pagare, lo dico apertamente e me ne assumo la responsabilità” così Pasquale Aliberti relativamente alle fatture della Gori emesse per Partite Pregresse Ante 2012”. Il primo cittadino lo ha annunciato nel corso di una conferenza stampa presso il suo ufficio, aggiungendo anche presto sarà affisso in città un manifesto pubblico dove si invitano gli scafatesi a non pagare quest’assurda richiesta della società di Ercolano, che intende recuperare dagli utenti dei debiti del periodo 2006- 2011. “Ne faccio una questione sociale – continua Aliberti – in un momento di grande difficoltà per i cittadini. Ritengo che si stia violando il principio costituzionale di irretroattività delle norme da parte della Gori”.

Aliberti ha anche convocato un incontro con i sindaci dell’Ato3 per venerdi pomeriggio presso la sala consiliare, per decidere linee d’azione comune. Presenti alla conferenza anche la consigliere comunale Brigida Marra, e l’assessore agli Affari Legali Diego Chirico, entrambi avvocati. I due legali hanno predisposto un fac simile di reclamo da compilare e inviare alla sede legale della società gestore dell’acqua, oltre ad aver ufficialmente diffidato e messo in mora la Gori a sospendere la riscossione delle fatture. “Credo pure che i primi tre anni siano prescritti” spiega Chirico. “Abbiamo chiesto un parere sulla vicenda alla Conviri (commissione nazionale risorse idriche) – aggiunge Brigida Marra – la retroattività non è giuridicamente possibile e la Gori non è ente autorizzato”. Nel 2012 all’assemblea dei sindaci Ato3 il Comune di Scafati si astenne dalla votazione sul bilancio, in cui si riconosceva anche l’enorme debito oggi spalmato sui cittadini.

“Non votammo contro perché si votava il bilancio e non la questione specifica, inoltre avevamo anche un ragionamento con la società per investimenti da farsi sulla rete idrica di Scafati. Da qui la decisione di astenerci”. Il primo cittadino ricorda di essere sempre stato contro la gestione, definita carrozzone clientelare, della Gori (voluta dal centrosinistra di Bassolino, oggi guidata da Amedeo Laboccetta, attuale vice coordinatore regionale di Forza Italia) e secondo lui non è facile uscirne perché: “quando fu costituita, furono prodotti atti e norme in favore della stessa società, per cui oggi è molto difficile e complesso uscirne”. Insomma, una società che nessuno vuole, ma che nonostante un referendum abbia deciso che l’acqua debba passare al pubblico, oggi esiste e resiste ancora. Fonte: Agro24

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