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Canfora: “Sarno paga i suoi morti. Sentenza ingiusta”

Frana di Sarno Sarno, tocca anche al Comune risarcire le vittime del 1998

«I sarnesi dovranno pagare per i loro morti. Una mortificazione umana, una condanna ingiusta che ci uccide. Ricorreremo alla magistratura europea». Sono parole dure e cariche di rammarico quelle di Giuseppe Canfora, sindaco di Sarno, dinanzi alla sentenza della Corte di Cassazione sugli eventi del 5 maggio 1998 ed i risarcimenti ai familiari delle vittime.

Anche il Comune dovrà risarcire i parenti dei 137 morti e l’ente rischia di dover dichiarare il dissesto finanziario. Accolto il ricorso dell’Avvocatura dello Stato e stabilito che il Comune, alla luce delle azioni del sindaco dell’epoca, Dino Basile, che fu condannato per il disastro di 25 anni fa, è responsabile diretto per «immedesimazione organica con l’amministratore». Il caso Sarno è il primo in cui le conseguenze di un disastro ambientale siano state attribuite alle istituzioni, e proprio dinanzi al rischio del tracollo per gli enti, il legislatore, su sollecitazione della stessa amministrazione comunale sarnese e della Protezione Civile Nazionale è intervenuto con il Decreto Legge 24 giugno 2016, n. 113 convertito nella legge 160/2016 stabilendo il «Fondo per contenziosi connessi a sentenze esecutive relative a calamità al fine di garantire la sostenibilità economico-finanziaria e prevenire situazioni di dissesto finanziario dei comuni».


Con la sentenza della Suprema Corte, che ha annullato il giudizio secondo il quale il ministero dell’Interno e la Protezione civile nazionale non potevano chiedere al Comune il rimborso delle somme pagate ad una familiare di una vittima della frana, si rimette tutto in discussione in un vortice in cui sembra di assistere ad una lotta Stato contro Stato. La previsione di spesa si basa su risarcimenti per milioni di euro.


Il fondo per salvare i Comuni

«Da una parte si istituisce un fondo per salvare i comuni dal dissesto e dall’altra si agisce contro il Comune di Sarno. dice il sindaco Canfora- Il mio appello al Presidente della Repubblica per evitare che una tale ingiustizia colpisca tutta la città già segnata da tanto dolore. Legalmente ci difenderemo affinché la somma da addebitare al nostro comune sia minima, per scongiurare il dissesto. Sono tante le domande che pongo allo Stato italiano. Sarno non ha già sofferto abbastanza? Non bastano i morti?

Perché in altri casi, San Giuliano ad esempio, lo Stato ha pagato i risarcimenti per le vittime di catastrofi naturali, anche senza condanna degli organi ministeriali, senza chiedere alcun rimborso ed a Sarno riserva questo trattamento? Perché non stabilire che la quota di competenza di Sarno è pari ad un euro? I miei cittadini non sono di serie C, così si uccide il futuro». Sulla vicenda è intervenuta anche Eutilia Viscardi, assessore al contenzioso. «Siamo come Davide contro Golia. Abbiamo bisogno di uno Stato che curi la manutenzione dei nostri territori, che finisca di pagare la ricostruzione delle abitazione ed invece ci troviamo a lottare contro l’Avvocatura dello Stato che pretende il rimborso di milioni di euro»

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