Crepe, avvallamenti ed un evidente abbassamento del manto stradale proprio nel punto esatto dove nel 2013 crollò. Un già visto che ha fatto correre subito ai ripari. Mentre i residenti manifestano le proprie preoccupazioni ed il sindaco rassicura, le forze di opposizione chiedono chiarezza e che siano accertate eventuali responsabilità. Dopo 20 giorni dall’inaugurazione sembra impensabile si arrivi a trivellare di nuovo la strada. Qualcosa non ha funzionato e la minoranza vuole risposte. I consiglieri di opposizione hanno chiesto vengano accertate le responsabilità e le cause per evitare ulteriori danni e dare certezze sulla sicurezza. “Si risolva presto il problema in via definitiva con una perizia certa della tenuta – ha chiosato il capogruppo dell’Udc, Francesco Squillante – E’ una strada individuata, dopo la frana del 5 maggio 1998, come via di fuga, via di salvezza in caso di smottamenti. Non possiamo pensare venga realizzata con superficialità e che dopo venti giorni dalla riapertura, attesa tre anni, sia necessario un nuovo intervento a causa di cedimenti, di crepe. Bisogna dare certezza a chiunque transiti su quella strada, dare sicurezza ai residenti e rispondere alla comunità che va tutelata sotto tutti i punti di vista”. Ad intervenire anche il capogruppo di Rete Libera, Giovanni Montoro. “Bisogna accertare immediatamente le responsabilità di un episodio che reputo molto grave. Non è ammissibile che ceda parte di una strada inaugurata appena pochi giorni fa dopo anni di abbandono e di cantiere fermo”. La stoccata arriva anche da Enrico Sirica capogruppo di Fratelli D’Italia. “ Il progetto è stato redatto dall’amministrazione Provinciale di centrodestra guidata da Iannone , cosa che Canfora dimentica. L’unica azione in capo a lui era quella di controllo e neppure è riuscito a portare a termine bene. È solo bravo a tagliare i nastri, sempre con ritardo, su opere pubbliche costruite da altri. È opportuno sin da ora predisporre verifiche su tutto il tratto di strada”