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Morte naturale. Il piccola Andrea è tornato in Ucraina in una bara

Morte naturale per arresto cardiorespiratorio. Una cartella clinica senza ombre ad accertare una morte a tratti inaccettabile che ha toccato un bimbo di appena due anni. Già ieri sera ha fatto ritorno a casa il piccolo Andrea, il bimbo ucraino morto nella serata di domenica. “E’ tornato dentro una bara”. Così la nonna Victoria, residente a Striano,  ha parlato dell’ultimo viaggio del nipotino. E’ stato il console ucraino ad occuparsi del rimpatrio della salma e del ritorno a casa dei genitori del piccolo. Un volo da Napoli diretto a Kiev. I carabinieri erano arrivati in ospedale per visionare gli incartamenti nei quali non avevano trovato alcun elemento sospetto.

Si era parlato di autopsia nelle ore immediatamente successive al decesso, ma poi ritenuta non necessaria. Pare avesse  una malattia congenita, Andrea. Era arrivato in Italia due settimane fa, insieme alla mamma ed al papà raggiungendo la nonna che da oltre 10 anni vive e lavora in Italia.  Da qualche giorno era preda di una febbre che non lo lasciava nonostante gli antibiotici prescritti dai vari medici che lo avevano visitato. L’ultimo pediatra aveva detto poche parole. “Portatelo subito in ospedale, ha bisogno di ossigeno”. Così racconta la nonna. Una corsa disperata al Martiri del Villa Malta dove era arrivato già cianotico e con i battiti cardiaci al limite. I medici e gli infermieri del Martiri del Villa Malta avevano tentato inutilmente tutte le manovre per rianimarlo.

 

 

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