Colate di fango in via Bracigliano, in piena zona rossa. Terrore tra i residenti. Alle prime luci dell’alba di ieri si è staccata una frana dalla montagna che sovrasta l’abitato. Fango e detriti hanno invaso la strada. Un fiume di terreno smosso dalle violenti piogge che in nottata si sono abbattute sulla Campania. Paura per i residenti della zona che fu già colpita dall’alluvione del 5 maggio 1998. “Non abbiamo dormito tutta la notte per la paura del maltempo – ha spiegato Nunzio Adiletta – Qui ogni volta restiamo svegli affacciati alle finestre. Poi ho sentito un fragore ed ho visto un fiume di fango lungo la strada. Non possiamo vivere così, prima o poi succederà di nuovo come 17 anni fa. Cosa aspettano che ci siano altri morti? Qui siamo lasciati completamente soli davanti agli incendi, con le frane. Un sistema di sicurezza che non ha mai funzionato, in caso di allarme non sappiamo né come saremo avvisati né dove andare. Chi ci deve tutelare?” A lavoro per ore i mezzi della protezione civile comunale.
Sul posto la polizia municipale, i vigili del fuoco, i volontari della protezione civile “I Sarrasti”. Sotto accusa il ritardo nel completamento delle opere di messa in sicurezza ed i numerosi incendi che hanno devastato la montagna questa estate. A scendere a valle tutti i residui di ettari di vegetazioni distrutti dal fuoco. Un territorio a grave rischio idrogeologico, quello di Sarno, dove sembra che la distruzione ed i morti di 17 anni fa non abbiano affatto insegnato previsione e prevenzione. Le allerte meteo sono bollettini di guerra davanti ai quali la decisione immediata è quella che riguarda l’apertura o chiusura delle scuole. Altro paradosso, perché gran parte degli istituti scolastici si trova in piena zona rossa, aree ad alto rischio di colate rapide di fango e già travolte il 5 maggio 1998. Così le classi del liceo che sono in una struttura al centro della frazione di Episcopio, nell’area maggiormente colpita 17 anni fa. L’istituto scolastico è situato proprio sotto la montagna, ai piedi di un punto dal quale si staccò una delle frane più distruttive. Le altre sedi scolastiche si trovano in prossimità di corsi d’acqua ed hanno locali anche sotto il livello della strada. Di fatto ad ogni allerta meteo la prima ordinanza sindacale di chiusura delle scuole scatta proprio a Sarno data la pericolosità dei luoghi.