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Sarno, ospedale in affanno: «Rischiamo di chiudere poli d’eccellenza»

L’ospedale di Sarno, il più moderno della provincia di Salerno, è messo a dura prova, regge con grosse difficoltà

«Misure immediate in campo per salvare l’ospedale. Rischiamo di chiudere reparti di eccellenza. Ormai sopravvive in una riduzione dei livelli essenziali di assistenza». Il Martiri del Villa Malta di Sarno sempre più in sofferenza, e non è solo l’emergenza Covid a determinare disordine e disorganizzazione.

Sembra proprio lunga la scia di un modello ospedaliero in forte decrescita, che va in tilt con estrema facilità, in assenza di una visione globale di sanità. Una tendenza che si fatica ad invertire, tra reparti chiusi, personale trasferito, dove il forte peso dell’utenza e dell’emergenza al pronto soccorso si ripercuote su tutti i reparti.

A tracciare le linee di uno stato di forte criticità, che rischia di peggiorare, e dell’importanza di rimettere a sistema la rete di emergenza urgenza, insieme a tutte le unità e divisioni ospedaliere con una organizzazione efficace ed efficiente è il dirigente medico cardiologo, delegato Cisl, Alfredo Mazza. La misura di tutto è: fare in fretta. «Inefficace ed inefficiente la gestione del Uosd di medicina di urgenza ed accettazione, con gravi effetti sulla catena ospedaliera. È necessario un intervento di somma urgenza delle direzioni sanitarie aziendale e di presidio – Dice – Il tutto si può ripercuotere sull’assistenza ai pazienti. Per tenere aperto un pronto soccorso per molti aspetti limitato, si rischia di chiudere reparti di eccellenza. Siamo in continua emergenza, con turni in pronto soccorso e gravi conseguenze sull’intera funzionalità dell’ospedale di Sarno che è ormai al collasso».


Gravato dalla nuova ondata covid, con impennata di casi su tutto il territorio, l’ospedale di Sarno, il più moderno della provincia di Salerno, è messo a dura prova, regge con grosse difficoltà e sacrificio.
Ma fino a quando? «Così si rischia di chiudere reparti di eccellenza – sottolinea Mazza – Serve coraggio per cambiare rotta.
Dobbiamo dire che l’azienda sanitaria vede questo ospedale come marginale e, dunque, pare avere scarsi interessi strategici.


Logicamente questo comportamento manageriale rende inefficaci ogni idea e progetto per migliorare. Da alcuni reparti c’è una vera e propria fuga verso altri ospedali. Per vari motivi, anche per la scarsa progressione professionale, nonostante sia un ospedale nuovo e con grandi potenzialità». Il dirigente medico lancia una stoccata che è anche una provocazione. «L’ospedale di Sarno soffre di sarnite, una visione piccola che qualcuno a Salerno ha consentito. Potrebbe essere un moderno e comodo polo specialistico, vista la posizione geografica, per l’intera Regione Campania. Il vero problema è avere ospedali fotocopia. Bisogna puntare su una medicina digitale. Sarno, per mia esperienza, è la struttura giusta per essere istituto di ricerca a carattere scientifico sanitario». Rossella Liguori 

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