IL RACCONTO DELLA VITTIMA
Era stato aggredito e picchiato prima in auto, poi nel garage della caserma ed, infine, anche in ufficio a Sarno.
La vittima Alfonso Siano, titolare del bar «Filò» a Sarno, fu prelevato dalla propria attività commerciale e condotto in caserma. In una lunga testimonianza, Siano spiegò di essersi dovuto recare in ospedale per le ferite riportate, per poi trovare il coraggio di denunciare l’ accaduto all’ allora comandante del reparto
territoriale di Nocera Inferiore e ai militari del comando provinciale.
Stando alla testimonianza della vittima, assistita dall’ avvocato Raffaele Franco, quel giorno due carabinieri dell’ Ispettorato del Lavoro entrarono nel bar di Siano, per una verifica amministrativa. Per fornire una serie di documenti, Siano chiese di farsi sostituire da una ragazza.
I carabinieri iniziarono a fare domande sia alla giovane che ad altri dipendenti e quando Siano chiese spiegazioni ai militari i toni si alzarono, mentre al bar giunsero anche alcuni militari della stazione di Sarno. Dalle parole si passò anche a qualche spintone, al punto che il barista fu poi arrestato con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e oltraggio – ma il gip non lo convaliderà successivamente ritenendolo illegittimo non trovando riscontri a quanto contestato all’ uomo – e condotto con forza in auto.
All’ interno del veicolo, nel garage della stazione dei carabinieri e poi in caserma, Siano sarebbe stato più volte picchiato dagli imputati. La vittima sarebbe stata anche minacciata, successivamente, per non sporgere denuncia. Ma da quest’ accusa, gli imputati sono stati assolti perché il fatto non sussiste. All’ epoca delle indagini, tutti i militari furono poi trasferiti in altra sede.
La difesa potrà ricorrere in appello contro la sentenza di primo grado.
Fonte Il Mattino