Smantellato il reparto di ortopedia, gli infermieri pronti ad andare verso altre divisioni.
A Sarno si celebra la sconfitta di un reparto di eccellenza che soccombe sotto il peso di un ospedale dove la carenza di personale è andata oltre ogni limite. È il reparto che per ora ne fa le spese e chiude le porte.
Era nell’aria già da tempo, numerose sono state le denunce per evitare un tale epilogo. Parole inascoltate, appelli caduti nel vuoto. E davanti alle rassicurazioni di vertici e Regione Campania, si concretizza non un potenziamento del personale, ma la chiusura di un reparto.
«È una mortificazione umana e professionale». Dicono in tanti nei corridoi vuoti, dove le porte sono sbarrate. A nulla sembra valso il grande sacrifico compiuto in questi mesi dagli unici camici bianchi rimasti. Non potranno più essere garantiti i ricoveri e gli interventi chirurgici, ma solamente le consulenze di pronto soccorso. A quanto pare è saltata la soluzione che si era accarezzata con l’accordo attraverso quella che doveva essere una sorta di convenzione con l’ospedale di Oliveto Citra.
Alla base ci sarebbe stato uno scambio per garantire i servizi sanitari e la risposta ospedaliera. Un medico ortopedico a Sarno due volte a settimana in supporto ai due già operativi, per assicurare ricoveri ed interventi chirurgici, ed un rianimatore da Sarno al nosocomio di Oliveto Citra.
Nulla di fatto ed è arrivato il colpo definitivo.
Senza soluzione, senza alternative, si chiude. In extremis si sta pensando ad una ulteriore possibilità, non facile da mettere in campo. Si starebbe tentando la convenzione con un ospedale di Avellino per avere degli ortopedici. Intanto, gli infermieri sono stati già smistati in altri reparti. Questa di fatto sembra anzitutto la soluzione per sostenere le altre divisioni.
Che quello dell’ortopedia sia il sacrificio per non chiudere tutto? Sembrerebbe di sì. Gli infermieri dovrebbero andare ora a sostenere il pronto soccorso, i reparti di medicina e cardiologia. Perchè si soffre in tutte le divisioni. Ora si potrebbe andare a scongiurare la paventata chiusura di un’ala di medicina, proprio per la grave carenza di personale, ed il ripristino dei posti letto all’Utic dove si era passati da 18 a 12. Più complesso risolvere l’emergenza del pronto soccorso dove non bastano gli infermieri ma servono medici per i turni. Rimettere in piedi significa ricostruire quasi da zero adesso.
Il sindaco, Giuseppe Canfora, ha avuto un incontro con il manager Mario Iervolino per avere subito in campo unità a sostegno del Martiri del Villa Malta. Dai vertici Asl sarebbe arrivata una data per i concorsi: il 15 giugno. È vero, però, che per avere personale bisognerà attendere mesi. Per alcuni tratti è una situazione anche piuttosto anomala quella dell’ospedale di Sarno. Da una parte si sta facendo qualsiasi cosa per potenziare il personale, dall’altra pare vi siano richieste a pioggia di trasferimenti