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Le Province abolite stanno collassando. Servono subito 650 milioni di euro

Abbiamo abolito le province. Mai balla più grossa. Con il definitivo NO al referendum costituzionale le Province, seppur massacrate dai tagli, ci sono. Anzi, ci sarebbero. Non è la prima volta infatti che l’Unione delle Province Italiane sottolinea il disastro. “Il Governo smetta di tagliarci i finanziamenti – sbotta Achille Variati, presidenti UPI – occorrono subito 650 milioni di euro”.

Roma. Ambiente, trasporti e strade, rete ed edilizia scolastica. Questi i principali compiti che spettano alle province italiane e che, forse con la scusa della loro abolizione, si sono viste diminuire ulteriormente i finanziamenti. E così da tempo che arrivano continui gli appelli dei Presidenti delle Province, ora Sindaci di altrettanti Comunità, affinchè gran parte dei denari tagliati possano tornare a far cassa.

Un vero e proprio grido di allarme che arriva anche dall’UPI, Unione delle Province d’Italia, per bocca del suo attuale presidente Achille Variati

“Dal 2013 al 2017 alle Province è stata chiesta una riduzione di risorse pari a 5,2 miliardi di euro. Un vero e proprio prelievo di risorse dai bilanci delle Province incoerente, perché nega il principio di autonomia finanziaria degli enti sancito dall’articolo 119 della Costituzione. Senza risorse, servizi essenziali e sicurezza sono a rischio. Il Governo smetta di tagliarci i finanziamenti. Occorrono subito 650 milioni di euro”.

Varema urgenza che abbiamo di risposte. Abbiamo chiesto se il Governo con questo decreto legge int   ende davvero affrontare e risolvere le “.

A Roma ieri era presente anche il presidente della provincia di Salerno, Giuseppe Canfora: “I tagli insostenibili operati dal Governo centrale sono la causa dello stato di emergenza sui servizi essenziali. C’è bisogno di un’azione forte per costringere il Governo ad emanare il decreto legge”.

Secondo Canfora sono tre le priorità minime che vanno da subito individuate

  • 250 milioni aggiuntivi per l’esercizio delle funzioni fondamentali necessari per garantire la sicurezza e i servizi adeguati ai cittadini;
  • 300 milioni del fondo Anas per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali;
  • lasciare nei bilanci delle Province i risparmi dei costi della politica determinati dalla gratuità dei Presidenti e dei consiglieri provinciali.

Antonio Ioele  – Direttore di LaRedazione.eu

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