Donato apre gli occhi dopo 10 giorni di coma tra la gioia e le lacrime dei genitori e la musica di Rocky. Ieri, nella sala di rianimazione per il giovane pugile sarnese il sottofondo della musica del film del suo personaggio preferito: Rocky Balboa. Il ritmo incessante che scandisce gli allenamenti durissimi dell’eroe del pugilato sul grande schermo, ha scandito attraverso un cellulare il risveglio di Donato Garmiele, il 18enne finito nel reparto di rianimazione dopo un terribile schianto con la sua auto. In coma per 10 giorni, sul filo sottilissimo tra la vita e la morte, tra le preghiere dei familiari, i messaggi di incoraggiamento degli amici che sono rimbalzati dal web fino agli striscioni affissi sui muri della città di Sarno. “Donato non mollare”. E lui non ha mollato. Ha lottato per tra le mura bianche e sterili dell’Umberto I di Nocera Inferiore. Lo ha fatto come è abituato a fare sul ring, quando sale con i guantoni e guarda dritto davanti a sé, con coraggio, per vincere. Stavolta ha fatto a pugni per riaprire gli occhi, per tornare alla vita, e l’ha avuta vinta. Accanto al suo letto ha incrociato lo sguardo del papà Luigi e della mamma, Tina Russo. “Mi manca tanto, voglio abbracciarlo – dice la mamma – tenerlo stretto a me. E’ il mio campione”. Poi quello della fidanzata. Non ha ancora la forza di sussurrare parole, ma a piccoli gesti risponde agli impulsi, alle domande, agli stimoli. Chiama il suo cagnolino come è abituato a fare a casa: fischiando. Un grande sul ring che ora sembra più grande del solito. Lo dicono gli amici del Boxing Club: “Sta vincendo l’incontro più importante della sua vita. Noi tifiamo tutti per lui”. Lo confermano gli amici di sempre, i cugini, gli zii. “Ha una forza incredibile, non avrebbe mai mollato, come fanno i campioni”. Ha resistito, ha tenuto duro e si è risvegliato. Dopo quel tragico 21 gennaio, quando la sua auto era andata a schiantarsi contro un muro nei pressi del Santuario di Santa Maria della Foce. Un impatto violentissimo, un boato che aveva fatto correre in strada i residenti della zona. All’arrivo del 118 i medici e gli infermieri avevano trovato il giovane con le lamiere dell’auto accartocciate sul corpo. Ancora poco chiara la dinamica dell’incidente sulla quale stanno lavorando gli inquirenti.