Nuovo raid nella zona industriale, scompaiono i pochi chiusini rimasti. Razzia di coperture di tombini per l’ennesima volta nell’area Pip che è sempre più paradiso di ladri e vandali. Gli industriali lanciano l’allarme: “Siamo lasciati soli, qui non c’è controllo né sicurezza”. Le grosse e pericolose buche rimaste sono state coperte e segnalate alla meno peggio dai contadini e dagli imprenditori della zona che quotidianamente percorrono la strada. Tombini riempiti con legno, segnalati con cassette in plastica e sacchi, il tutto per evitare incidenti come già accaduto in passato. Nei mesi scorsi sono scomparse anche delle automobili dei lavoratori. Solo poche settimane fa all’interno di un capannone furono incendiati quattro autoarticolati carichi di merce. Un rogo di natura dolosa che fece accendere nuovamente i riflettori. Danni per oltre un milione di euro e la forte denuncia. Monta l’esasperazione. “Se potessi tornare indietro, non investirei più qui”. E’ un coro unanime in via Ingegno dove la voglia di fare impresa ed il coraggio di investire si sono scontrati negli anni con difficoltà burocratiche e lavori a rilento. Una porzione di territorio, ben 100 ettari in una posizione strategica proprio a ridosso dello svincolo autostradale della A30 a cavallo tra le province di Salerno e Napoli, che avrebbe dovuto rappresentare il volano per l’economia e l’occupazione e che si è trasformata in degrado ed abbandono. Sono diverse le aziende operative che portano avanti le proprie attività tra mille criticità. Oggi ancora una volta sono loro, gli imprenditori, a chiedere una presenza delle istituzioni, delle forze dell’ordine per garantire loro sicurezza e più controlli. “Noi facciamo il possibile, ma le risposte tardano ad arrivare e qui di interventi non se ne vedono nonostante le tante segnalazioni e le denunce. – ha spiegato una giovane imprenditrice – Siamo soli e non è giusto, noi ci abbiamo messo soldi, tempo e lavoro. Tutto intorno è una mega discarica a cielo aperto, siamo vittime di continui furti dentro e fuori dalle aziende. E’ una situazione emergenziale e come tale va affrontata”.