Restano tanti gli interrogativi senza risposta sugli scarichi nel Rio Foce verificatisi lo scorso ottobre. Il canale resta chiuso ma non si conosce la natura della melma che invase l’alveo. Nessuno ha i responsi della analisi effettuate dall’Arpac, nessuno sa chi siano i responsabili delo scempio che si è consumato con sversamenti presumibilmente inquinanti he sono finiti direttamente nel fiume Sarno. Risposte che, a quanto pare neppure il sindaco, Giuseppe Canfora, ha ottenuto. “E’ una domanda che ho già posto agli organi inquirenti dopo le denunce fatte. Quello che era in capo a me l’ho fatto”. A porre interrogativi ed a chiedere chiarimenti sono soprattutto i residenti della zona, che hanno assistito impotenti agli scarichi abusivi. Una melma che inondò, presumibilmente dal Canal Conte, l’intero Rio fino a colorarlo facendo sollevare olezzi nauseabondi. Le mamme sono sul piede di guerra. “Abbiamo il diritto di conoscere i risultati delle analisi e capire cosa sia stato sversato a pochi passi dalle nostre abitazioni e dalla scuola dove ci sono i nostri figli. – hanno spiegato – Non ci servono rassicurazioni, solo risposte concrete. E non ci fermeremo fino a quando non ci saranno”. Il primo cittadino cinque mesi fa ha presentato degli esposti in Procura perché si accertassero le responsabilità. Intanto il canale è chiuso con una saracinesca idraulica. “Il problema – dice Canfora – è che qualcuno confonde il sindaco con un commissario di pubblica sicurezza, o con il maresciallo dei carabinieri, un procuratore . Quello che era nelle mie possibilità è stato fatto, in più ho convocato allora anche una conferenza di servizi con la Regione Campania. Canal Conte è ancora all’attenzione per capire cosa sia successo e vi siano rischi che accada di nuovo. Dico anche che esiste un progetto che prevede due strade: la bonifica definitiva o la riapertura rendendolo funzionale e quindi annesso ad un progetto sul quale si potrebbe ragionare”.