A Sarno la «Giornata Blu» diventa un altro atto d’amore
«E intanto sono qua, con il mio fare insicuro, con le mie mille fragilità. E intanto sono qua, a spiegare l’amore». Le parole si rincorrono, il ritmo è sempre più incalzante, l’inciso entra in testa e lì rimane per ore. Una canzone che è, però, qualcosa di più. Un inno, un urlo, carica di simbologia e riflessione, un marchio a fuoco nella Giornata Mondiale per la consapevolezza dell’autismo.
Quelli che sono spesso i silenzi dei bimbi e dei ragazzi autistici si liberano in note, grazie all’ intuizione dell’ associazione di Sarno, Insieme si può, ed alla spinta che Biagio Ruocco e Giusy Nozzolino quotidianamente ricevono, come una sferzata di vento, dal silenzio di Ciro che riesce a far scorrere le parole ed i suoi sogni in mille altri linguaggi.
È nata così «Sono qua», dal testo di Vincenzo Cerrato, e la voce e gli arrangiamenti di Manù Squillante. E la «Giornata Blu» diventa un altro atto d’ amore. Lo spiegano Biagio e Giusy che ogni giorno mettono insieme i tasselli della loro vita complicata, ma felice.
«Come ogni nostro progetto – dicono – anche l’ idea di una canzone che parlasse di autismo, per la sensibilizzazione, parte da Ciro che da mesi segue corsi di musica col maestro Rosario Vastola durante i quali sta diventando sempre più bravo superando i suoi limiti e difficoltà, e ci dimostra che la musica è un canale comunicativo universale senza alcuna barriera. Il titolo già dice già tanto Sono qua del maestro Cerrato, che in maniera sottile e diretta ha colto e descritto perfettamente il messaggio che volevamo trasmettere. Tutto parte sempre dalla famiglia. Ripetiamo spesso che non è nostro figlio ad essere autistico, ma l’ intera famiglia poiché la vita ti cambia totalmente. Per cui, al fine di migliorare la qualità di vita del proprio figlio i genitori devono lavorare con determinazione su se stessi.
Ai genitori che scoprono l’ autismo diciamo: “urlate, piangete, crollate e unitevi perché quando vi rialzate dovrete farvi carico di forza…”
«A volte, è vero, si fa fatica, ma cerchiamo con i nostri progetti l’inclusione spontanea. Bisogna anzitutto imparare il linguaggio del cuore per capire qualsiasi essere umano, nonostante non riesca o non voglia parlare. Così è per Ciro e la sorellina Greta, sono legati in maniera naturale e, siamo certi, siano l’ uno l’ ancora dell’ altro ed è la cosa più straordinaria che abbiamo creato. La nostra famiglia per alcuni è strana, per noi è perfetta. Ai genitori che scoprono l’ autismo diciamo: urlate, piangete, crollate e unitevi perché quando vi rialzate dovrete farvi carico di forza e, con la resilienza, dovrete combattere, ma vivere profondamente. I sogni nessuno li distrugge ed insieme, ascoltandosi, si realizzano».
Rossella Liguori