Capolista dell’Unione di Centro, nel collegio di Salerno con Vincenzo De Luca Presidente, Antonio Crescenzo lancia la rivoluzione della gestione della Regione Campania, dei fondi comunitari. Un modo per velocizzare una macchina burocratica spesso lenta, di far fare il salto di qualità nella amministrazione pubblica lavorando fin da subito sul piano legislativo coinvolgendo gli enti locali che dovranno avere ruolo centrale per l’accelerata su progetti, possibilità ed opportunità dei territori. Un impegno forte quello di Antonio Crescenzo e dello scudo crociato dell’Udc. Una proposta rivoluzionaria. “La prima necessità, che può dare la svolta su tutti i piani, è lavorare sulla parte legislativa e fare in modo che la prossima consiliatura regionale in Campania possa dare agli enti locali il massimo del potere. La nostra Regione è quella che deve fare il salto di qualità per liberarsi da ferri e ferrucci che la rallentano, che la tengono ferma. Il passo decisivo è quello di dare agli enti locali il massimo della speditezza operativa rispetto a tante competenze che ora sono in capo all’ente regionale. Questa è la vera risposta rivoluzionaria da dare ai territori ed ai cittadini che chiedono interventi immediati senza intoppi burocratici”. Un atto forte per trasformare dall’interno il sistema degli enti e garantire risposte immediate. “La Regione –continua Crescenzo – deve riguadagnare un ruolo legislativo e trasferire agli enti locali tutto ciò che è trasferibile. Noi siamo anche convinti che buona parte della gestione dei fondi comunitari non debbano essere in capo alla Regione, ma direttamente agli enti locali per investimenti immediati, destinazioni secondo priorità, interventi secondo necessità. Buon parte della difficoltà, della lentezza, della politica con la moviola è frutto del fatto che vi sia questo grande ente che sovrasta, dove diventa difficile produrre e tenere attenzionati tutti i territorio. La soluzione è dare competenze in capo ai rappresentanti più diretti del popolo, ossia gli enti locali. Con questa nuova politica noi attueremo una vera rivoluzione culturale e tra 5 anni parleremo della Regione Campania in crescita, operativa, collaborativa”.