a cura del Prof. ALBERTO MIRABELLA
IL TERMINE “PAPUTO” ED IL SUO SIGNIFICATO LESSICALE ED ALLEGORICO ATTRAVERSO ANTICHI TESTI DI LETTERATURA NAPOLETANA
PAPUTO/PAPUTI
Significato letterale e allegorico
Il termine a Sarno è riferito agli incapucciati che il Venerdì Santo sfilano in processione ricordando la Passione e la morte di Cristo. Sono presenti anche CORI che intonano canti ispirati alla Passione di Cristo. Come si evince dall’indagine da me condotta su vari testi napoletani classici, il termine “PAPUTO” deriva dalla parola greca “PAPPOS-OU” (ovvero nonno, avo . cfr. Aristofane e si trova come personaggio della commedia) e in Latino “Pappus,i” pappo: Lucr.3.386; Plin. nat. 13.121. “. senecione – pianta: Pl. nat. hist 25.168 e 3. uomo vecchio Pomp. com. 111 e vale anche per nonno. Paputo infine sta pure per persona sciocca.
Ora nella liturgia pasquale S. Paolo ci ricorda di 1 Cor 5,6-8
Sbarazzarsi del lievito vecchio per celebrare la pasqua. “Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove” (2 Cor 5,17).
* “Vi siete spogliati dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova, per una piena conoscenza, ad immagine del suo Creatore” (Col 3,9-10).
Rivestirsi dell’uomo nuovo significa rivestirsi di Cristo:
* “Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo”
(Gal 3,27).
Nella persona del Cristo resuscitato, come in un “secondo Adamo”, Dio ha ri-creato la nuova umanità.
Ma paputo” sta pure a significare una persona strana, che si veste in modo singolare ed anche uno gnomo o folletto.
In merito ai Canti eccone alcuni del gruppo religioso della Madonna delle “Tre Corone” passi forniti dall’amico d’infanzia Antonio Gigi:
Ecco la bella Croce:
Ecco la bella Croce, ecco di pace il segno. Questo è quel sacro legno dove Gesù morì. Questa è la spada infida che trionfò da morte. Le chiavi che la porta del Cielo aprì
Tomba
Tomba che chiudi in seno il mio Signor già morto, finché non sia risorto non partirò da te.
Di mille colpe reo
Di mille colpe reo, io so Signor io sono. Non merito perdono, nde piuù li potrei sperar. Ma senti quella voce per me prega e poi, lascia Signor se puoi, lascia di perdonar.
Dal tuo sepolcro
Dal tuo sepolcro, non vorrei partire, senza morire con te sarò. Maria ti veggo, langue Maria che per la via incontrò Gesù.
Vediamo i testi in cui è riportato il termine e in che accezione:
1. La Ciucceide di Nicolò Lombardi, Napoli, 1783
“S’uno dice: Mo vene lo paputo:
Eccolo llà, mo scenne pe le mmura.
E dde bbotta l’afferra; sorrejiuto.
Te lo vide restà pe la paura:
Si mbè corre la mamma, e l’accarizza,
Manco abbaste a llevareje la mpizza”.
2. La Mezacanna co lo vasciello de l’arbascia, La cecala napolitana e nnapole scontraffatto de Titta VALENTINO, Napoli 1787
Ora chist’è no dubio veramente;Ch’a chi n’ha studiato, e n’ha leggiuto
E siase puro quanto vò saccente,
Crideme, ca deventa no paputo;
Io mò che ssaccio nzò, che ttengo a mente
Se bè sò biecchio, e vquase sò storduto,
E pperchè la memoria stace fresca,
Sienteme, e dde sentire non te nscresca
3. Opere inedite di varj autori Bucolica (ed. Georgica) di Virgilio Marone, I Tomo I789
Chi vò dire ca chiste sò scolare –
De Petrarca, è paputo, è ciuoto, è zzanno ;
Chiste so ttanta puorce monnezzare,
Che ssulo porcarie vann’adunanno.
Nce sò penziere llà da pazzejare,
Che rallegrà lo spireto te fanno ;
E chisto a quarcheduno dà che ffare:
Vanno appriesso a sti chiochiare d’aguanno…
3. Le opere inedite di Niccolò Capassi primario professor di Leggi Nell’Università di Napoli, 1810, p.
“Tu che sì de vertù vero ritratto , Decano de Parnaso, ommo saputo , Mo te fanno parè proprio paputo . Ciooè una cosa chde spaventa. M’incresce di non aver potuto ancora trovare l’origine di questa voce paputo, che è molto familiare in bocca de Napoletani. Spellecchione fetente , e scontrafatto . Chiste non so Scolare, ch’aje cacciato Ma cierte rrobbe vecchie. Spogliampise , Che ti hanno le …
4. Le favole di Fedro liberto di Augusto sportate ‘n ottava rima, 1830
” Nche ntese chillo sta relazione
Restaje tutto no piezzo , е по paputo ,
E subeio chiammaje concrusione ,
De conca o era Astroloco , o Барит.
`A primmo fu de cierte opinione .‚
Che lo рortento che s’ era veduto
significava ch’isso a la mproviso …
Tra poco tiempo sarria muorto acciso
5. Vocabolario di Ferdinando Galiani 1839, p. 15.
Fantasma, figura coperta di strano vestimenti di panni. Deriva forse da papa per le rappresentazioni, che di esso talvolta ritrae con istrane fogge di vestimenti i fanciulli fanno, ovviamente della parola Greca pappos trasportata dai Latini in pappus, che dinota vecchio, perché i vecchi vestendo alla antica maniera, sembrano vestire stranamente.
Ciucceide, canto III, st. 3
” E isso ‘n miezo, comm’ a no paputo
Strillà soccurze, e non triovare ajuto”
6. R. D’AMBRA, Vocabolario napoletano-toscano domestico di arti e mestieri, Napoli 1883,
Nome dato dal popolo a gnomi, folletti, per acchetare i bimbi inquieti, come in questi primi versi di ninna nanna che cantano le madri addormentando i loro figlioletti. “Nonna nonna, ca vene Paputo: oh, ho. – 2. Nome assegnato parimenti al demonio, ed anche all’Inferno. Cagna ajero, ca starraje comm’a no truono=Cagnaraggio ajerom pe ghire a trovare chillo brutto paputo, Si mo me mmarco dinto a no tauto. Cortese, Rosa III, 7.
7. Giovambattista BASILE – vol. 7 p. 40:
“Paputo, spauracchio, fantasma, che si nomina ai bimbi per impaurirli e tenerli quieti.
8. Storia sociale e cultuirale d’Italia: la cultura folklorica, 1988:
“Le Croci sono delle processioni di gruppi di fedeli incappucciati (“paputi”), i quali, intonando canti in tappe stabilite, percorrono tutte le vie della città. L’etimologia del termine “paputo” si ricollega al latino pappus, che vuol dire sia “vecchio” che .
9. BASILE G.B, Lo cunto de li cunti, 1990
pappolla: pappa. pappone: ghiottone, e non “bonaccione” come traduce il Croce: cfr. pappare. paputo: babau, uomo nero, anche demonio; in origine pare fosse vicino al sign. di babbeo: cfr. il prov. attribuito a Velardiniello, “Chi n’ha denari è
10. Giovan Battista DEL TUFO, Ritratto o modello delle grandezze, delizie e meraviglie della nobilissima città di Napoli, Salerno 2007:
Poi, se non vuol dormire, per dar spavento al fanciullin che piange, 1155 alza la voce a dire: «Viene, paputo, viene e pigliatìllo: te’, viene, ed eccutillo!». Modo proprio d’incantar che si fa da incantator napolitani
Un’aggiunta della prof.ssa Gaetana Mazza
il significato di pappus. Nell’Alto Medioevo ci si poteva confessare una sola volta nella vita, per cui ci si confessava quando si era più in là con l’età. Per espiare i loro peccati, questi vecchi entravano a far parte dell’Ordo Paenitentiarum. Potevano scontare le pene con il pellegrinaggio, che consisteva di vagare di chiesa in chiesa fino a quella che gli era stata assegnata dal confessore.