Due anni e 8 mesi di carcere a carico dell’ex vicesindaco Antonio Cesarano
Ci fu un patto tra la camorra ed esponenti della politica, a Nocera Inferiore, nell’estate del 2017, prima delle elezioni. Lo ha stabilito il tribunale, che ieri ha condannato per scambio elettorale politico mafioso ad 8 anni di carcere l’ex boss della Nuova Famiglia, Antonio Pignataro.
il Tribunale accoglie le richieste della Dda salernitana, pm Valenti, e arrivano le condanne per le collusioni a Nocera Inferiore. Due anni e 8 mesi di carcere a carico dell’ex vicesindaco Antonio Cesarano e dell’ex consigliere comunale Carlo Bianco: per voto di scambio politico- mafioso, relativo alle amministrative del 2017.
Condanna a otto anni anche per il noto camorrista Antonio Pignataro, alle spalle la sentenza a 30 anni per l’organizzazione dell’indimenticabile omicidio della piccola Simonetta Lamberti, di soli 11 anni, uccisa nel 1982 mentre i killer puntavano al padre, giudice Lamberti.
Tre anni e 2 mesi anche per Ciro Eboli. Condannati per corruzione elettorale anche Francesco Gambardella, Gerardo Villani, Nicola Maisto e Luigi Sarno. Assolti Luigi Chiavazzo, Pasquale Avallone, Mirko Sileo, Rocco Sileo. Assolti tutti dall’accusa di associazione mafiosa.
Al centro dell’inchiesta il cambio di destinazione urbanistica di un suolo situato nei pressi della chiesa di San Giuseppe, in via Montalbino, nel quale doveva essere realizzato un edificio da destinare a mensa Caritas e casa famiglia. L’opera fu oggetto di una delibera della Giunta comunale approvata nel maggio del 2017. Secondo l’accusa, il boss Pignataro si sarebbe interessato direttamente alla questione, curando direttamente i rapporti con aspiranti politici in corsa per le amministrative a Nocera Inferiore.
Da qui l’accusa di scambio elettorale politico mafioso, contestata dalla Dda ad Antonio Pignataro e ai politici coinvolti. In prima battuta cadde l’aggravante mafioso ma poi il pm Enzo Senatore formulò nuove contestazioni agli imputati.