Si rinnova domani a Sarno la tradizione della processione delle “Croci” e dei Paputi, gli incappucciati: coloro che pur vedendo non sono visti. Nove processioni percorreranno le strade della città alle prime luci dell’alba. Un rito millenario che mescola insieme religione ed antropologia, mistero e fede. Quando non è più notte, ma non è ancora giorno; in quello spazio di tempo strano e singolare dove il buio si mescola alla luce si fanno strada gli incappucciati, i Paputi. Percorrono in maniera silenziosa le strade, un silenzio che viene spezzato dai cori con canti che fanno rivivere il lamento delle pie donne davanti a Cristo morto. Le diverse congregazioni parrocchiali hanno la propria processione dei Paputi che vestono una tunica bianca e, per riconoscersi, hanno un proprio cordone e una propria ornatura. Fanno eccezione la confraternita di San Matteo con tunica rossa, e quella di San Francesco con il saio monacale. Le processioni simboleggiano il passaggio dalla vita e alla morte ed ogni passo è l’espiazione dei peccati.