Licenziati in tronco dopo tre anni di lavoro, si incatenano al cancello della ditta. Nella mattinata di ieri tre operai carrellisti, ex dipendentidi una cooperativa, che si sono visti recapitare il ben servito meno di un mese fa, hanno dato vita ad una protesta estrema incatenandosi davanti all’azienda Doria dove hanno lavorato gli ultimi tre anni. Disperati, hanno raccontato le difficoltà che stanno affrontando da aprile ed ancora di più la ricerca di una spiegazione a quella lettera che li ha messi fuori dalla porta. «Difatto siamo stati licenziati senza motivo, da un giorno all’altro, trattati come ultimi e mortificati dopo aver fatto tanto».Lo scorso 20 aprile i tre operai si sono visti recapitare a casa la nota di licenziamento ed oggi,dopo la richiesta di un confronto, mettono in fila la loro verità e la loro denuncia. «Abbiamo lavorato tanto e bene in questi anni nella cooperativa che opera all’interno dell’azienda. Seguendo scrupolosamente le nostre funzioni. Ecco perché non capiamo cosa sia accaduto. Abbiamo la solidarietà dei colleghi che però non possono esserci accanto per timore di ritorsioni». Il problema del lavoro si ripercuote sulle famiglie. «Non possiamo neppure avere il sussidio della disoccupazione e siamo lasciati soli. Abbiamo dei figli ai quali non possiamo assicurare neppure il presente».Sono arrivati dinanzi all’azienda con catena e lucchetto, si sono fermati proprio all’entrata. Tra l’andirivieni dei camion carichi di merci che dall’azienda di Sarno vengono smistati ovunque non solo in Italia. A supporto dei tre ormai ex dipendenti è scesa Lucia Pagano,sindacalista Cisal. La denuncia è forte e si chiedono risposte alla dirigenza. «I motivi per adesso non sono chiari, ma queste persone hanno bisogno di risposte e soprattutto risoluzioni occupazionali. Supportiamo la loro protesta fino a quando non ci saranno chiarimenti da chi di dovere».