Tonfo nella notte, crollo all’interno dell’ex Villa Malta a Sarno. “Qualcuno intervenga, prima che accada qualcosa di grave”. E’ il grido di allarme dei residenti di via Pedagnali, dei lotti ricostruiti dopo la frana del 5 maggio 1998 che lambiscono la struttura pericolante distrutta dalle colate di fango di 20 anni fa. Un edificio malsicuro, oggetto di diversi progetti rimasti solo su carta, arenatisi all’atto pratico e nella ricerca di fondi. La scorsa notte l’ennesimo cedimento. Un rombo che ha destato i cittadini, ormai, purtroppo, abituati a continui crolli di cornicioni e pezzi di intonaco anche sulla strada. A venire giù, stavolta, pare sia stato un pezzo di canna fumaria, finito all’interno dello stabile . L’ex ospedale, in cui medici, infermieri e pazienti morirono travolti dalle colate di fango e detriti, è uno scheletro instabile di finestre e vetri rotti che sporgono sulla strada, balconi consumati dal tempo, alcune parti della struttura tenute in piedi con piloni in legno e ferro. Mancano interventi per la sicurezza ed ancora di più non ci sono fondi per il recupero ed il riutilizzo. La denuncia è forte. “L’ultima volta è toccato ai cornicioni sulla chiesa che sono finiti in strada, – dice una residente – Stavolta qualche altro crollo all’interno, come accade sempre più spesso. Sono anni che chiediamo verifiche e messa in sicurezza”. Lo scorso anniversario della frana, il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, aveva rassicurato sui fondi. “Stanzieremo come Regione 6 milioni di euro per finanziare la ricostruzione come fatto simbolico e come obiettivo funzionale all’organizzazione sanitaria”.