“Infiltrazioni mafiose”: il Consiglio dei ministri nomina tre funzionari per 18 mesi nel Comune
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento del consiglio comunale di Caivano. E’ l’ultimo atto del percorso iniziato oltre due mesi fa, il 2 agosto scorso, quando le dimissioni di 13 consiglieri comunali su 24 hanno comportato la sospensione del Consiglio comunale, deliberata dal prefetto di Napoli Claudio Palomba, e la nomina di un commissario prefettizio, Gianfranco Tomao, incaricato della gestione provvisoria dell’ente.
Stavolta il provvedimento non è basato su motivi politici, ma per presunte infiltrazioni che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’azione amministrativa e il buon andamento e il funzionamento dei servizi, con grave pregiudizio dell’ordine e della sicurezza pubblica, come recita la nota di Palazzo Chigi che ha recepito la proposta del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
L’inchiesta condotta dai carabinieri e coordinata dalle pm Giorgia De Ponte, Francesca De Renzis, Anna Frasca coordinate dalla pm Rosa Volpe che ipotizza «sistema di gestione camorristica dell’attività amministrativa ben radicato e collaudato da tempo»
Con lo scioglimento per infiltrazioni mafiose si allontana dunque la prospettiva di elezioni amministrative a Caivano: la legge assegna alla triade commissariale 18 mesi prorogabili di altri sei, quindi 24, vale a dire due anni