Gravi indizi di colpevolezza: rischia il carcere l’ex consigliere comunale di Sarno ed ex assessore provinciale Franco Annunziata, illustre protagonista dell’inchiesta dell’Antimafia, denominata «Poker», sul presunto patto tra politica e camorra culminata lo scorso12gennaio con l’esecuzione di 21misure cautelari. La riserva è stata sciolta ieri dai giudici del tribunale del Riesame che in 18 pagine di motivazione hanno accolto il ricorso del sostituto procuratore antimafia Vincenzo Montemurro che aveva impugnato la decisione del gip Dolores Zarone di negare l’arresto a carico del politico accusato di aver siglato un accordo con gli esponenti del clan Serino, applicando a suo carico solo il divieto di dimora. Il provvedimento resta ovviamente«congelato» fino alla pronuncia della Cassazione davanti alla quale farà ricorso il legale dell’indagato, l’avvocato Michele Sarno. Disposta la misura cautelare della custodia in carcere anche per Michelina Serino, difesa dall’avvocato Nicola Naponiello, che aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Secondo i giudici del Riesame, che hanno accolto il ricorso della Procura, solo la misura cautelare di massimo rigore sarebbe in grado di evitare che il politico reiteri condotte illecite e tenti di influenzare il prosieguo delle indagini.
Nonostante Annunziata, già consigliere provinciale, si sia dimesso dalla carica di consigliere comunale – argomentano i giudici del Riesame – continua ad appartenere al mondo della politica, ecco perché la misura cautelare dell’obbligo di dimora non apparirebbe congrua a scongiurare una potenziale reiterazione del reato potendo cioè l’indagato nuovamente venire a patti con organismi della criminalità organizzata per ottenere favoritismi politici. Un’argomentazione estremamente «tecnica» quella del Riesame che si fonda principalmente sul concetto di «presunzione di legge» secondo il quale per la tipologia di reato per il quale è indagato il politico, l’unica misura adeguata appare quella del carcere. Era stato d’altronde lo stesso Gip Dolores Zarone a sottolineare, nell’ordinanza di custodia cautelare, che «Franco Annunziata ha attuali interessenze politiche che potrebbero determinare, in vista di future consultazioni elettorali o di futuri incarichi elettorali da ricoprire, rinnovati accordi illeciti con associazioni criminali del luogo di residenza». «È certo – scrisse il Gip nell’ordinanza di custodia cautelare – che l’Annunziata fosse a conoscenza della caratura criminale dei Serino» quando per due volte, a ridosso delle elezioni comunali del 2014, si recò nella loro abitazione per chiedergli di sostenere la sua candidatura a sindaco. Ad incastrare Annunziata furono le stesse indagini dei carabinieri che, attraverso delle cimici piazzate a casa degli esponenti de sodalizio attivo a Sarno e dedito al narcotraffico, alla gestione di sale scommesse e ai videopoker, intercettarono il politico in casa dei Serino il 5 maggio 2014, appena venti giorni prima del voto. «La scelta della famiglia Serino – scrisse il Gip nell’ordinanza di custodia cautelare – non è casuale. Egli sa bene di poter contare sulla stessa per ottenere voti, non perché sia una famiglia numerosa ma perché è una famiglia che può "indurre" la popolazione a votarlo». Il Mattino