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Falsi circoli olimpici, in realtà barbieri. Scoperti e chiusi

Il curioso trucchetto inventato per evadere le tasse …

Autorizzati dal Coni ed iscritti come circoli olimpici, in realtà saloni di bellezza e barberie. Barba e capelli da Olimpiade? No, perchè è il trucchetto di alcuni barbieri di Sarno che di agonistico hanno ben poco se non l’abilità di dribblare le tasse. Sono i nuovi figari, scoperti in seguito alle verifiche dei vigili urbani e dell’ufficio commercio, che per aggirare gli obblighi fiscali e contabili, e veder diminuire le tassazioni hanno fatto leva su uno stratagemma tecnico. Tre esercizi sono stati già raggiunti da ordinanze di chiusura per violazioni amministrative di cui uno, gestito e frequentato da extracomunitari, proprio destinato ad attività di coiffeur. Avviati accertamenti anche per esercizi di parrucchieri ed estetiste, circoli ricreativi destinati alla somministrazione ai soli soci il cui sospetto, a quanto pare piuttosto fondato, è che in realtà svolgono normale attività commerciale. Della vicenda riguardante autorizzazioni sportive sarà investito anche il Coni, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, per capire l’iter delle richieste e del rilascio delle concessioni. L’escamotage di richiedere ed ottenere la possibilità di mettere in piedi un circolo olimpico, che rientra nella categoria delle associazioni culturali, e, poi, trasformarlo in attività di guadagno, consente, in spregio alla normativa in materia fiscale e contributiva, di evitare il pagamento di almeno 4 mila euro: niente versamenti Inps ed Iva, niente dichiarazione dei redditi. Ed ancora un danno al Comune per il mancato pagamento della tassa sui rifiuti. Attività furbette, dunque, che creano sul mercato un circolo vizioso fatto di concorrenza sleale spesso segnalato anche dai commercianti regolari e dalle associazioni di categoria che hanno richiesto maggiori controlli delle documentazioni e delle autorizzazioni. Le verifiche continueranno a tappeto e saranno intensificate su tutto il territorio. Del resto, non è la prima volta che vengono scoperte attività commerciali che cercano di sottrarsi al versamento dei dovuti contributi mascherando il tutto sotto l’iscrizione di “circolo”.

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