Estorsione e corruzione: arrestato il sindaco di Melito di Napoli, le mani della camorra sul voto del 2021
Un’ inchiesta della Dia sul voto di scambio, estorsione e corruzione nel Napoletano ha portato all’ arresto di 18 persone, tra cui il sindaco del Comune di Melito di Napoli, il Presidente del Consiglio comunale e altri due consiglieri comunali.
La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di 18 soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di: scambio elettorale politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione.
Questi ultimi avrebbero accettato la promessa di procurare alla coalizione e allo stesso candidato sindaco i voti degli appartenenti al clan, di personaggi a questo legati e dei residenti del rione popolare su cui venivano esercitate pressioni e intimidazioni, in cambio di denaro e altre utilita’ e favori, compresa la candidatura a consigliere comunale di persone di riferimento del clan. In questa fase sarebbe stato persino impedito l’ esercizio dei diritti politici di una candidata al consiglio comunale costretta, con minacce, quali l’ allontanamento dall’ abitazione o la chiusura dell’ esercizio commerciale, a svolgere campagna elettorale non per se’ ma per un candidato dell’ opposta coalizione gradito al clan.
I rappresentanti della coalizione a sostegno di Mottola, in vista del ballottaggio, sono andati a chiedere sostegno agli esponenti del clan per il proprio candidato; al primo turno, infatti, il progetto era stato accantonato perche’ l’ accordo era a favore della coalizione avversa guidata da Marrone. Esponenti della coalizione a sostegno di Mottola, quindi, hanno accettato la promessa, da parte del referente di zona del clan Amato Pagano ucciso il 23 gennaio scorso in un agguato, di procurare, per il ballottaggio, voti o con le minacce o con denaro o con promesse di posti di lavoro.
Nel corso delle indagini sono emersi episodi di compravendita di voti di consiglieri comunali in occasione delle elezioni (di secondo livello) per gli organi della Citta’ metropolitana de 13 marzo 2022. Sono stati, inoltre, individuati gravi indizi su alcuni episodi estorsivi da parte di affiliati al clan.