Il piano ipotizzato dal direttore D’Ambrosio avrebbe “Inglobare Sarno nel Dea di Nocera, Pagani e Scafati”
di Rossella Liguori
Un collegamento tra le strutture ospedaliere per elevare la risposta sanitaria, migliorare lo standard assistenziale e fronteggiare il collasso della rete di emergenza urgenza. Si potrebbe ben presto andare verso l’accorpamento dei quattro ospedali dell’Agro sarnese nocerino. Il Martiri del Villa Malta di Sarno potrebbe essere inglobato dal Dea di Nocera Inferiore, Pagani e Scafati.
Gli obiettivi sono molteplici, primo fra tutti uscire dall’emergenza dell’organizzazione del personale ridotto al lumicino, ma l’archetipo di questa nuova strutturazione nasce dalla necessità di una aggregazione funzionale della varie unità operative caratterizzando le singole specialità, dall’urgenza di riorganizzare i pronto soccorso e non avere «ospedali gemelli» creando una reale e solida rete di collegamento delle strutture operanti sul territorio.
L’IDEA Una organizzazione che andrebbe a rappresentare l’ossatura di un nuovo concetto di sanità dell’Agro per fronteggiare le criticità diagnostiche e terapeutiche, nonché le emergenze e poter intercambiare risorse umane, strutturali e finanziarie. Un dato non trascurabile è la possibilità di intercettare risorse economiche con una tale strutturazione. A quanto pare, si guarda ai fondi del Pnrr. Avere i quattro presidi inglobati, sotto un’unica direzione, significa riprogettare anche il rapporto con la rete della medicina territoriale. Si parte dalla considerazione di arrivare ad una sanità con un sistema meno ospedali-centrico, una vera eredità del passato ormai, andando verso un sistema integrato ospedale – territorio.
La proposta
La proposta è stata lanciata dal direttore del Dea, Maurizio D’Ambrosio, che prospetta questa soluzione anticipando la notizia che si stia già lavorando a percorsi integrati per far leva sulle risorse economiche che arriveranno. «Deve essere vista un’integrazione dei quattro ospedali che insistono sull’area nord – ha spiegato D’Ambrosio – quindi, il Dea di cui sono direttore, Nocera, Pagani, Scafati, ed in questo contesto e questa rete inserire il presidio di Sarno. Perché una sinergia tra tutte le strutture ed una collaborazione e condivisone dell’offerta sanitaria porterà un importante beneficio all’intera comunità dell’Agro. Stiamo già lavorando con questo spirito, perché le risorse non sono sufficienti e cerchiamo di creare percorsi integrati. Se a questo si unisce l’integrazione ospedale e territorio probabilmente si raggiunge un obiettivo che apporterà beneficio sia agli operatori che ai pazienti. Sull’ospedale di Scafati ricordiamo che abbiamo riconvertito la struttura in Covid center sottraendo posti alla pneumologia ed altri reparti. È sicuramente un presidio che non dobbiamo dimenticare per l’assistenza ai pazienti, in ogni ambito».