Il conflitto in Ucraina dura ormai da un anno, con un bilancio di migliaia di morti, feriti e sfollati
Il 21 febbraio del 2022, il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle due regioni pro-russe del Donbass dall’Ucraina, dopo un referendum considerato una farsa dalle nazioni occidentali.
Tre giorni dopo, il 24 febbraio, la Russia ha annunciato l’avvio dell’invasione del territorio ucraino con un discorso di Putin alla nazione, nel quale il leader russo ha sostenuto la necessità di “demilitarizzare e denazificare” l’Ucraina.
In seguito all’annuncio dell’invasione, lo spazio aereo sul territorio ucraino è stato chiuso e le prime esplosioni hanno colpito le città di Kiev, Kharkiv, Odessa e del Donbass. Le forze russe sono entrate in Ucraina dalla regione di Kharkiv, dalla Bielorussia e dalla Crimea, già annessa dalla Russia nel 2014.
La comunità internazionale ha condannato all’unanimità l’invasione russa e ha chiesto alla Russia di rispettare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno adottato sanzioni economiche e politiche contro la Russia in risposta all’invasione.
Il conflitto in Ucraina continua a causare morti e feriti, con gravi conseguenze umanitarie per la popolazione civile. La comunità internazionale sta cercando di trovare una soluzione diplomatica per porre fine alla guerra e ripristinare la pace nella regione.
Tuttavia, la situazione rimane estremamente instabile e incerta, con la speranza che il dialogo e la cooperazione tra le parti coinvolte possano portare a una soluzione pacifica del conflitto.