Crosetto su Nassiriya: «No a morti di serie A e B, la legge si cambia»
«Non esistono morti di serie A o B, una legge si può cambiare: anche dopo vent’anni lo Stato non dimentica». Le parole del ministro della Difesa, Guido Crosetto, riaccendono la speranza nei familiari delle vittime di Nassiriya, a venti anni dalla strage, per la concessione della medaglia al valor militare.
Una iniziativa per quale è necessario la modifica della legge. Nei giorni scorsi i parenti di chi morì in quel tragico giorno hanno lanciato un appello alle istituzioni affinché venga riconosciuta l’onorificenza alla memoria dei caduti dell’attentato.
L’Italia ricorda i caduti anche attraverso l’impegno degli oltre 12000 militari nel mondo per difendere la pace e la libertà». Missioni su cui è intervenuto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affermando, in un messaggio, che la «partecipazione nelle missioni internazionali per la pace» «in tante travagliate regioni del mondo» che «l’Italia ha sviluppato in questi anni a servizio della comunità internazionale e dei diritti dei popoli», «è il segno dell’impegno e del contributo del nostro Paese allo sforzo concreto della comunità internazionale per combattere gli orrori e le atrocità delle guerre e del terrorismo».
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha rivolto «un doveroso e riconoscente omaggio a tutti i connazionali che hanno sacrificato la propria vita nei teatri operativi dove l’Italia è impegnata per difendere la libertà, la pace e la sicurezza. Il 12 novembre 2003 – ha aggiunto – è un giorno che rimarrà scolpito, per sempre, nella memoria nazionale: il popolo italiano non dimenticherà mai ciò che è successo a Nassiriya, il più grave attentato terroristico subito dall’Italia nelle missioni internazionali di pace nelle aree di crisi».