Messa in dubbio la legittimità della procedura ed in extremis il sindaco dà disposizione per sospendere il bando rifiuti a poche ore dall’apertura delle buste. L’opposizione si solleva: “Va revocato, l’amministrazione sta solo prendendo tempo”. E’ lo strano caso della gara per l’appalto più grande del Comune di Sarno: il servizio di raccolta integrata dei rifiuti da 18 milioni di euro a base d’asta. Lunedì è scaduto il tempo per la presentazione della domande ed all’ente è arrivata un’unica busta. Oggi sarebbero dovute essere aperte le offerte, ma con ogni probabilità arriverà l’atto ufficiale che ancora si attende, a bloccare tutto. Il sindaco Giuseppe Canfora ha ritenuto opportuno sospendere per verificare la legittimità. “Come già preannunciato – così il primo cittadino – prima di esaminare il contenuto delle clausole contrattuali previste nel capitolato speciale, si è ritenuto opportuno e necessario, verificare la legittimità della procedura da un punto di vista tecnico e giuridico, rispetto a quanto previsto dall’art. 11 della legge regionale n. 5 del 24 gennaio 2014”. L’opposizione non è d’accordo e chiede la revoca perché il capitolato, che è quello della scorsa amministrazione, andrebbe rivisto nei costi, nelle norme di trasparenza sulle procedure di selezione pubblica. Giovanni Montoro, esponente di Rete Libera attacca. “La gara è in essere da 52 giorni e l’amministrazione comunale dovrebbe controllare gare di 18 milioni di euro e non aspettare l’ultimo giorno, dopo che sono state presentate le offerte. La nostra proposta è di revoca del bando, come previsto dalla normativa vigente e dal capitolato stesso di gara. Con l’annullamento si può procedere a modifiche che possano garantire maggiore trasparenza degli atti sulle procedure di assunzione del personale delle aziende appaltatrici, un aumento del livello di efficienza del servizio ed un ridimensionamento dei costi. A quanto pare, il sindaco ha chiesto al dirigente di sospendere la gara al solo fine di controllarne la legittimità”.