A meno di una settimana dalla conclusione delle elezioni regionali, si riaccende lo scontro nella coalizione di centrodestra. La sconfitta di Stefano Caldoro, infatti, soprattutto in provincia di Salerno, scatena nuovamente la faida politica interna tra Forza Italia e Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale. Ad accendere la miccia è stato martedì mattina il vice commissario provinciale degli azzurri Pasquale Aliberti, che ha attaccato frontalmente il sindaco di Mercato San Severino Giovanni Romano per il risultato elettorale ottenuto nel suo comune da Caldoro (26,62%) rispetto a quello di De Luca (58,45%). Il diretto interessato, sulla questione, preferisce non intervenire. Al suo posto ci pensa direttamente il presidente regionale di Fdi-An Antonio Iannone: «Da che pulpito viene la predica. A parlare è la stessa persona che ha prima tentato di far cadere l’amministrazione provinciale di centrodestra e poi ha dichiarato apertamente il suo sostegno al candidato del centrosinistra Giuseppe Canfora alle elezioni provinciali. Un fatto che a dir la verità non mi ha meravigliato visto che – ironizza – parlano entrambi lo stesso linguaggio, sono due sterminatori dell’avverbio “insomma”». E ancora: «Se qualcuno nel nostro partito si fosse comportato come lui, che non ha rispettato l’intesa firmata da Fasano sul nome di Romano, sarebbe stato espulso. Invece pur di non perdere i suoi voti gli consentono di fare tutto». Poi entra nei dettagli e spiega: «Aliberti conferma di non avere un quadro complessivo dei dati. Lo informo che a Montecorvino Pugliano, dove Fi ha come sindaco Di Giorgio, De Luca ha raccolto il 62,69% di preferenze. Quindi il discorso che lui fa per Romano vale anche per Di Giorgio». Ma non finisce qui. L’esponente della destra salernitana rivendica il risultato ottenuto dal suo partito e lo paragona a quello dei berlusconiani. «La verità è che noi abbiamo fatto tutto il possibile per Caldoro. Viste le percentuali, quindi, chi cerca di fare il pubblico ministero dovrebbe essere invece sul banco degli imputati. Fdi-An ha conquistato il 10,3% di consensi, il dato più alto a livello campano e nazionale. Siamo passati dal 7% delle Politiche all’8% delle Europee fino al 10% di domenica scorsa. Mi risulta, invece, che Fi è sempre più in decrescita. In 59 comuni su 158, Fdi-An ha preso più voti dei forzisti, solo a Laviano abbiamo ottenuto entrambi il 7,06%. I numeri bisogna saperli leggere». Per Iannone questi dati scaturiscono anche dal modo in cui è stata organizzata la campagna elettorale: «La nostra è stata lunga ed efficace, con la Meloni che è venuta sei volte in cinque mesi a Salerno per sostenerci. E siamo stati gli unici a far firmare a Caldoro un programma ricco di contenuti per rilanciare lo sviluppo nel Salernitano. Mi chiedo: qual è stata la campagna elettorale di Fi? Solo una fugace comparsa di Berlusconi». Infine chiarisce: «Noi siamo sempre disponibili al dialogo con tutti, tra alleati però deve esserci lealtà». Ma la polemica esplode anche all’interno della stessa Fi, con il coordinatore cittadino Raffaele Adinolfi che replica alle accuse del consigliere comunale Salvatore Gagliano: «Ascoltiamo solo le critiche costruttive che arrivano dalle donne e dagli uomini del centrodestra. Non si accettano lezioni da quelli che io definisco “diversamente deluchiani”, ossia coloro che pur di polemizzare fingono di non saper contare i voti o che, in maniera più o meno evidente, hanno contribuito alla sconfitta di Caldoro gioendone e ridendoci su. Per queste persone non ci sarà spazio nel nostro partito». Quanto ai dati elettorali ottenuti rivendica: «Siamo noi il primo partito del centrodestra». Fonte: Il Mattino