È un pronto soccorso in totale agonia, mancano i medici, i turni sono massacranti.
Si fanno i conti ogni giorno con un ingranaggio completamente saltato. Da mesi l’emergenza urgenza si regge sui turni dei medici di reparto, che di fatto lasciano le divisioni quasi scoperte per sostenere i colleghi in pronto soccorso. Una soluzione che doveva essere temporanea, ma che è divenuta una ulteriore fonte di criticità avviluppando l’intero ospedale.
E sarebbe di ieri una nota interna con una nuova misura per alleggerire il peso del pronto soccorso che già però fa discutere. I pazienti con test antigenico rapido negativo avranno accesso ai reparti per il ricovero, senza attendere l’esito del molecolare. Secondo alcuni operatori sanitari, si tratterebbe di una misura a rischio focolai covid data la poca attendibilità dei test rapidi.
Bisogna potenziare il personale e farlo in fretta. Il pronto soccorso di Sarno, punto nevralgico della rete di emergenza urgenza a cavallo tra le province di Salerno e Napoli, non può attendere ancora e non può rischiare la chiusura.
Lo avevano anticipato anche i primari e i responsabili dei reparti, insieme al sindaco Giuseppe Canfora, in una nota congiunta inviata al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e al direttore generale dell’Asl di Salerno, Mario Iervolino.
«Crisi potenzialmente irreversibile. È necessario vengano intraprese azioni straordinarie e rapide; le risorse interne del singolo presidio non possono assicurare setting assistenziali completi ed appropriati». «Da sindaco e da medico ha sottolineato Canfora – ho incontrato il direttore Iervolino perché si mettano in campo subito misure di potenziamento. Non si può andare oltre, servono medici in supporto».