Sospesa da scuola, i genitori la mettono in punizione e lei scappa da casa. Della sedicenne sarnese, Marisa Rainone, si sono perse le tracce ieri mattina, quando eludendo la sorveglianza dei genitori è fuggita chiudendosi la porta alle spalle con in tasca non più di 60 euro. Ha lasciato solo un biglietto, piegato alla meno peggio sulla scrivania della sua camera, per spiegare i motivi dell’allontanamento. Poche parole trascinate da una decisione estrema, forse meditata da tempo. Oppure improvvisa, istintiva, di impeto e rabbia, come spesso accade per una adolescente. “Vado via perché sono incompresa in questa casa. Resterò a Napoli da alcuni amici”. Non capita in quelle sue emozioni contrastanti da giovane donna, incompresa in quegli sbalzi e turbamenti di una età a volte più difficile di quello che sembra. Il gelo ed il terrore negli occhi dei genitori, Bruno Rainone ed Elisa Ascolese, caduti nello sconforto appena lette quelle poche righe. Una mamma ed un papà che a fatica ora mettono insieme le frasi per lanciare un appello. “E’ tutto risolvibile, andare via di casa non è la soluzione.
Qui sei al sicuro, sei con noi che ti vogliamo bene. Possiamo superare anche questo momento”. Perché è difficile essere sedicenni ed è ancora più complicato essere genitori di una adolescente. Nessuno lo insegna, accade e basta ed a volte si sbaglia e tante altre volte si procede nel giusto, ma pare di sbagliare lo stesso. Marisa era stata messa in punizione già due mesi fa, in seguito ad una sospensione da scuola . Frequenta l’istituto alberghiero di Nocera Inferiore, e lo scorso mese di ottobre era stata sospesa fino al giugno, fino alla naturale scadenza dell’anno scolastico. “Una marachella – spiega il papà – Abbiamo ritenuto opportuno metterla in punizione perché capisse che su certe cose bisogna prima riflettere”. Niente più computer, sequestrato anche il cellulare. Troppe distrazioni. Limitate anche le uscite con le amiche. “Non voleva uscire neppure con la mamma – ricorda Bruno – Restava spesso a casa a guardare la tv”. Come ieri mattina. Il papà era tornato da lavoro alle 8, aveva appena staccato dal turno di notte presso l’Hotel Fluminia di Sarno. Entrato in casa, prima di stendersi sul letto per riposare aveva visto Marisa come al solito in camera sua.
“Erano le 11 – racconta Bruno – quando mia suocera è venuta a chiamarmi perché non trovava Marisa. Mi sono alzato di scatto, l’ho cercata ovunque, poi ho trovato quel biglietto. Non sappiamo di suoi amici a Napoli, quindi non riusciamo ad immaginare dove possa essere in questo momento”. La denuncia presso il commissariato di polizia di stato, retto dal vice questore aggiunto Giuseppina Sessa, dove sono stati già convocati ed ascoltati diversi amici di Marisa. Sentito anche il fidanzato, un giovane più grande di lei di San Gennaro Vesuviano. Nella serata di ieri anche l’appello a “Chi l’ha Visto”.