Era stato aggredito e picchiato prima in auto, poi nel garage della caserma ed, infine, anche in ufficio a Sarno.
Così 6 carabinieri (quattro in servizio nel 2012 a Sarno e due appartenenti all’ Ispettorato del Lavoro) sono stati riconosciuti colpevoli dal tribunale di Nocera Inferiore con l’ accusa di lesioni aggravate in concorso.
I fatti risalgono al 6 giugno del 2012.
La vittima Alfonso Siano, titolare del bar «Filò» a Sarno, fu prelevato dalla propria attività commerciale e condotto in caserma. Il giudice Simone De Martino, ha condannato l’ ex comandante della stazione Antonio Caso a 3 anni e 6 mesi di reclusione, mentre per Gianpaolo T., Osvaldo Citrano, Nicola Memoli e Marco Izzo, la pena è di 2 anni e 10 mesi. In ultimo, è stato giudicato colpevole anche Vittorio Lorito, con 2 anni e 2 mesi. Tutti gli imputati sono stati interdetti dai pubblici uffici per la durata della pena. Le motivazioni della condanna si conosceranno tra 90 giorni. Per un settimo carabiniere, il giudice ha trasmesso gli atti alla Procura di Nocera per valutare l’ ipotesi di falsa testimonianza.
LA STORIA
Stando alla testimonianza della vittima, assistita dall’ avvocato Raffaele Franco, quel giorno due carabinieri dell’ Ispettorato del Lavoro entrarono nel bar di Siano, per una verifica amministrativa. Per fornire una serie di documenti, Siano chiese di farsi sostituire da una ragazza. I carabinieri iniziarono a fare domande sia alla giovane che ad altri dipendenti e quando Siano chiese spiegazioni ai militari i toni si alzarono, mentre al bar giunsero anche alcuni militari della stazione di Sarno. Dalle parole si passò anche a qualche spintone, al punto che il barista fu poi arrestato con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e oltraggio – ma il gip non lo convaliderà successivamente ritenendolo illegittimo non trovando riscontri a quanto contestato all’ uomo – e condotto con forza in auto.
All’ epoca delle indagini, tutti i militari furono poi trasferiti in altra sede.
La difesa potrà ricorrere in appello contro la sentenza di primo grado.
Fonte Il Mattino