Incendi lungo le strade della frana a lambire le opere di messa in sicurezza. Provvidenziale l’ intervento di vigili del fuoco, volontari e vigili urbani. Una estate bollente a Sarno, dove diversi piccoli roghi, appiccati probabilmente per incendiare sterpaglie, sono diventati lingue di fuoco pericolosissime che si sono propagate lungo le pendici della montagna. L’ ultimo rogo, in ordine di tempo, ha interessato Vallone Trave, dove le fiamme hanno avvolto la vegetazione e, complice il vento, si sono allungate fino a raggiungere le aree delle opere di messa in sicurezza del post frana del 5 maggio 1998.
Verso canaloni e vasche di contenimento delle acque reflue, il fuoco ha avvolto la fitta vegetazione. Una operazione importante quella dei pompieri, dei volontari della protezione civile I Sarrastri, della polizia municipale in zona per circoscrivere l’ incendio. Dure le parole del sindaco Giuseppe Canfora il quale ha anche emanato una ordinanza che vieta l’ incendio di sterpaglie, ed ha fatto partire controlli serrati.
«Purtroppo – dice – ci sono ancora persone che ignorano completamente il grave rischio e non hanno alcuna sensibilità di rispetto del territorio. Incendiare sterpaglie ed andare via, significa creare condizioni di grande pericolosità per persone e cose. Abbiamo intensificato i controlli che hanno portato anche ad identificare i trasgressori dell’ordinanza che vieta di bruciare sterpaglie e mettere in campo azioni pericolose. Queste persone sono state duramente e giustamente sanzionate». L’ assessore all’ ambiente ed alla sicurezza, Roberto Robustelli, spiega: «Continuiamo con azioni a tappeto grazie alle forze dell’ordine e grazie anche alle segnalazioni e denunce dei cittadini. Proprio attraverso le segnalazioni si è riusciti ad intervenire in maniera tempestiva in più parti del territorio anche contemporaneamente. Polizia municipale, volontari e vigili del fuoco impegnati su più fronti sono riusciti ad evitare il peggio».