Caccia ai due pistoleri che hanno portato a segno il raid al «Bar delle Rose».
Tra le piste seguite, quella che in queste ore starebbe prendendo piede, è l’ azione di due uomini di origini straniere.
Ci sarebbero, infatti, elementi nelle immagini di videosorveglianza che fanno propendere per questa ipotesi. Due persone che avrebbero agito con cognizione, conoscendo anche l’ orario di chiusura del locale, le abitudini dei proprietari ed anche delle persone residenti in zona. L’atto, infatti, si è consumato circa un’ ora dopo la chiusura. Le immagini del sistema di videosorveglianza del locale, finito sotto la sferza di numerosi colpi di arma da fuoco, hanno restituito l’ intera azione, riuscendo a stabilire l’ ora e la dinamica. Si stanno ora analizzando i fotogrammi delle telecamere del sistema comunale, quelle di altri esercizi commerciali.
Gli investigatori vogliono ricostruire il percorso fatto dai pistoleri, per capire da dove siano arrivati, se siano della zona, dell’ Agro o dei paesi del vesuviano. Sotto la lente di ingrandimento ci sono le telecamere poste ai varchi della città, a Lavorate, a Foce, verso Palma Campania, in via Sarno Striano. L’ assalto è avvenuto alle 3,10 della notte tra lunedì e martedì, al Prolungamento Matteotti, zona centrale della città di Sarno.
Dai fotogrammi si vede chiaramente un grosso scooter avvicinarsi e fermarsi nei pressi del bar, il passeggero scendere e puntare la pistola verso una delle saracinesche. Sarebbero sei i colpi esplosi, tre dei quali andati a segno sulla porta ferrata che è riuscita a proteggere la vetrata interna andata in frantumi. I due, poi, si sono dati alla fuga lungo una strada a senso unico. Entrambi col volto coperto da un casco e un cappuccio. Sul posto gli uomini del locale commissariato di polizia di Stato, i carabinieri della stazione che conducono le indagini. I militari stanno scandagliando ogni fotogramma ed ogni dettaglio utile alle indagini.
Ci sarebbero diversi elementi interessanti che si stanno verificando ed incrociando in queste ore. Per adesso nessuna ipotesi è esclusa, diverse sono le strade che si stanno percorrendo, dalla intimidazione, all’ azione ordinata da qualche concorrente dell’ attività. La titolare del bar, centro di ritrovo dei giovani sarnesi ma anche dei paesi limitrofi, Anna Giaquinto, ha chiarito di non aver mai ricevuto minacce.
«Siamo fiduciosi, le indagini stanno procedendo con grande attenzione e dobbiamo ringraziare le forze dell’ ordine anche per la vicinanza umana in questo momento. Grande solidarietà ci hanno espresso le istituzioni, il sindaco Giuseppe Canfora è venuto a darci forza e conforto. Noi crediamo nella giustizia e siamo certi che si farà chiarezza. È un episodio che ci lascia scossi, non ne comprendiamo il motivo, non riusciamo a spiegarcelo, ma non ci abbatterà. Questa attività rappresenta il frutto dell’ imprenditoria femminile e del sacrificio di tante persone».