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Per l’ Imam pronto l’espatrio. E’ un clandestino

L’ex imam anti-Isis toma libero sarà espatriato perché clandestino

Larbi Demati l’ex imam anti-Isis arrestato qualche giorno fa nei pressi della stazione ferroviaria di Sarno, toma in libertà.

LA DECISIONE

Lo ha deciso il giudice del tribunale di Nocera Inferiore al termine dell’udienza di convalida e nonostante la richiesta di carcerazione avanzata dal pubblico ministero. Difeso dall’avvocato Gerardo Cembalo, Demati è ora stato trasferito a Torino, presso un centro di accoglienza, pronto per essere rimpatriato in Marocco. L’uomo è partito da Salerno verso il Piemonte sotto scorta e tra le lacrime. Le stesse che aveva versato in aula quando ha voluto «giustificare» al giudice nocerino il perché del suo rientro in Italia da clandestino: per rivedere i suoi cinque figli ed attendere la nascita di un altro bambino avuto dalla sua seconda moglie.

E proprio a loro si è appigliato nel corso dell’udienza di convalida per ottenere la scarcerazione. Ai quei bambini che, tramite videochiamata, chiedevano tutti i giorni al proprio papa di tornare a casa. In effetti, il primo reimpatrio, era legato non solo alle pena che aveva scontato per essere stato ritrovato con un fucile a canne mozze non autorizzato ma anche perché, durante la detenzione in carcere, gli era scaduto il permsso di soggiorno. Per rientrare in Italia, ora, avrebbe avuto bisogno di una speciale autorizzazione da parte del ministero, autorizzazione che di fatto non ha. Le sue due mogli, invece, resteranno in Italia perché entrambe dotate di regolare permesso di soggiorno e i suoi figli sono naturalizzati italiano.

IL PERSONAGGIO

Era stato espulso dall’Italia lo scorso giugno, condannato con sentenza passata in giudicato per detenzione di arma illegale. Il provvedimento era stato emesso dal giudice, in ragione anche del mancato rinnovo del permesso di soggiorno. Dernati fu sorpreso con delle armi quando nell’estate del 2016, i carabinieri, su segnalazione di alcuni vicini, intervennero nella sua abitazione in via Francesco Milone nella periferia di Episcopio, per una violenta lite. Le urla della compagna avevano spaventato i residenti della zona che avevano richiesto l’intervento dei militari che ritrovarono nella camera da letto un fucile da caccia semiautomatico con matricola abrasa. L’uomo fu denunciato anche per lesioni personali, poi l’accusa cadde perché la famiglia ritirò la querela. Conosciuto come l’imam pacifista ed anti-Isis, aveva organizzato una manifestazione coinvolgendo la comunità islamica campana, dopo gli attentati di Parigi del 2015. Un corteo che avrebbe dovuto portare in piazza migliaia di persone, ma al quale presero parte pochi cittadini ed uno sparuto gruppo di suoi connazionali. 

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