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Patto top secret blocca la sfiducia a Mancusi

«C’è un gruppo di consiglieri di Fdi pronto a sostenere, all’ultimo momento, la candidatura di Antonio Crescenzo. La condizione posta, per l’appoggio, è che l’amministrazione arrivi a fine mandato». Enrico Squillante, consigliere di Sarno Rinasce Libera, rivela i retroscena degli ultimi giorni del Mancusi bis. Sono settimane travagliate, scandite da un parlamentino pronto a chiudere le porte prima del tempo ed una campagna elettorale senza esclusione di colpi. Le amministrative di maggio si stanno già giocando nelle sale di palazzo San Francesco e gli schieramenti si stanno definendo in aula di consiglio tra dimissioni, ipotesi di sfiducia, ed assemblee pubbliche pronte a saltare per mancanza del numero legale. È in programma questa sera l’assise che qualcuno già considera in forse. Sarebbe dovuta arrivare la mozione di sfiducia, ma non ci sarà. Anche le dimissioni rigettate e non presentate finora, non arriveranno in aula, né al protocollo generale dell’ente, né tantomeno davanti ad un notaio. Gli esponenti dell’Udc e di FI hanno protocollato ieri mattina un documento per richiedere la convocazione di un consiglio comunale ad hoc e discutere della situazione politico–amministrativa e delineare una mozione di sfiducia. A firmare l’atto sono stati i consiglieri Fedinando Adiletta, Bruno Liguori, Giuseppe Agovino, Aniello Giordano, Umberto Robustelli, Enrico Stingo, Giuseppe Esposito.
Squillante attacca e svela che è diventata ambigua la vicenda delle dimissioni ed ancora di più lo strano caso dei dimissionari. «Noi siamo pronti a ripresentare le dimissioni contestuali, ma ci sono consiglieri che vogliono solo salvarsi la faccia. Una mozione di sfiducia ora non avrebbe senso. Io l’avevo presentata nell’ultimo consiglio, quasi un mese fa, c’erano i tempi per discutere e votare. Oggi avremmo già segnato la fine di questo calvario. Adesso è tempisticamente sbagliata si arriverebbe alla naturale scadenza del mandato, è solo una azione per perdere tempo e procrastinare la fine dell’amministrazione. Noi siamo per ripetere l’azione già fatta con le dimissioni. Forza Italia e Udc in realtà sono tenuti in ostaggio da un gruppetto che ora fa finta di stare con Fdi, ma domani si candiderà con Crescenzo e la condizione posta è che l’amministrazione resti in vita. È un evidente accordo sottobanco».
Mancusi attende cosa decideranno i suoi ex alleati insieme alle forze di opposizione, ma si dice sereno. I tempi sono risicati ed anche i numeri lasciano qualche dubbio. Ci vogliono 30 giorni per discutere della sfiducia e la richiesta deve essere presentata da 12 consiglieri e votata da 16. «La politica in questo contesto non c’entra, gli attori protagonisti sono lontani dall’azione politica vera – sottolinea il sindaco – Mi risultano atti per la richiesta di programmazione di un consiglio per la sfiducia per il quale ci vorranno tecnicamente 30 giorni di tempo. Se portano adesso l’atto al protocollo, ne discuteremo non prima di metà aprile. C’è il timore che io ed il candidato di Fdi, Sebastiano Odierna, possiamo avvantaggiarci nella campagna elettorale tenendo nelle mani il ruolo sindacale ed amministrativo. Tengo a precisare che da sempre sono stato garante di processi decisionali ed amministrativi regolari ed equi, continuerei ad essere corretto».

Rossella Liguori

 

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