“Dio ha voluto che rimanessi vivo per i miei figli”. Così Alessandro Rea, 44 anni, il finanziare rimasto ferito in un agguato la scorsa settimana mentre con la sua auto, dopo aver riaccompagnato i figli dalla ex moglie, stava facendo ritorno a casa. L’auto di Rea era stata raggiunta da una raffica di colpi, ben nove i proiettili esplosi contro, tre dei quali lo avevano raggiunto al braccio, alla spalla ed alla gamba. Ferite per fortuna non gravi. Oggi il finanziere parla attraverso le piattaforme social, affida il suo pensiero dedicato ai figli, racconta la sua fiducia nella giustizia perché fermi il suo attentatore, ringrazia gli amici, le istituzioni, i parenti che gli sono stati accanto. “Dio ha voluto che rimanessi ancora qui con voi e soprattutto con la mia famiglia, con i miei bimbi. – scrive – Il ringraziamento è la vibrazione più pura che oggi esista sul pianeta. Con il cuore ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino, ringrazio la comunità del mio paese, il sindaco Canfora per la sua presenza, i miei comandanti, i colleghi che da ogni parte d’Italia hanno fatto sentire la loro solidarietà. Un pensiero ai colleghi del mio reparto di appartenenza che sono come fratelli ed ancora oggi, ininterrottamente, mi prestano assistenza”. Dopo l’agguato i maggiori sospetti degli inquirenti si erano concentrati su Carmine Ingenito, 39 anni, pluripregiudicato, compagno della ex moglie di Rea, che già in passato aveva aggredito il militare e, nel minacciarlo, aveva mimato con la mano il segno della pistola. Il finanziere aveva riferito agli investigatori di non aver avuto modo di vedere il volto del suo attentatore, ma che, per altezza e sagoma, la figura che gli si era parata dinanzi corrispondeva a quella di Ingenito, con il quale da tempo ci sono dissidi per i rapporti con i figli. Prelevato da casa e portato al carcere di Fuorni, Ingenito è stato rimesso in libertà dopo due giorni. Il giudice per le indagini preliminari, Alfonso Scermino, non ha convalidato il fermo adottato dalla guardia di finanza di Scafati per tentato omicidio aggravato, evasione dagli arresti domiciliari e porto abusivo d’armi; ed ha anche rigettato la richiesta di misura cautelare per resistenza a pubblico ufficiale. Si attendono ora i risultati dello stub effettuato sul corpo e sui vestiti di Ingenito.