Ha curato a casa persone positive. Rischia la sospensione
Non avrebbe rispettato le disposizioni previste dal protocollo nazionale in materia di cura della patologia Covid 19: è questa l’accusa di cui deve rispondere il dottor Gerardo Torre, medico di base di Pagani.
Il dottor Torre potrebbe infatti essere sospeso: il prossimo 28 gennaio alle 20 dovrà comparire dinanzi l‘Ordine dei Medici di Salerno per un giudizio disciplinare. A Pagani è scattata la solidarietà, sia da parte dei pazienti che dei tanti cittadini che in questi anni hanno avuto modo di apprezzare il medico.
Il sindaco De Prisco: “Se ora sono qui è soprattutto grazie a lui, mi ha salvato”
A schierarsi in prima linea a difesa del dottor Torre anche il sindaco di Pagani Lello De Prisco, risultato positivo al covid e curato proprio dal medico paganese: “Non voglio polemizzare con nessuno, il ruolo me lo impone. Vorrei solo portare la mia testimonianza da guarito covid.
Ero completamente asintomatico, non avevo perso né gusto né olfatto, vigeva la vigile attesa e la tachipirina – ha raccontato il sindaco – Approfittai dell’amicizia del mio vicino di casa, il dottor Gerardo Torre, che mi visitò le spalle e mi diagnosticò una polmonite che ho curato con 16 flebo, la saturazione era iniziata a scendere in modo preoccupante.
Dopo essere guarito, mi sono state riscontrate le classiche cicatrici al polmone”.
La Lettera della figlia del dottor Torre
A marzo dello scorso anno la nostra redazione pubblico la lettera di Rossella Torre.
Rossella raccontò l’assistenza fatta con abnegazione, passione, umanità, presenza costante. “Mio padre, Gerardo Torre, non è uno scienziato, non è un virologo o un epidemiologo, è un medico di territorio, di quelli che considerano i pazienti persone e non numeri, di quelli che quando hanno fatto il giuramento di Ippocrate è scesa la lacrima. 30 anni di storia sul territorio si fanno sentire, 30 anni di “clinica” sono oro colato in questo momento tragico”.
La lettera pubblicata a marzo
Covid – “Mio padre, medico da un anno in prima linea”. La commovente lettera