Si era innamorato dell’assistente sociale che badava ai suoi figli, a causa di una separazione brusca avvenuta con la moglie. Un sentimento che però si era trasformato ben presto in persecuzione, con quattro anni di telefonate ininterrotte, messaggi e appostamenti per ottenere l’attenzione della donna. Autore un caporal maggiore dell’esercito italiano di 40 anni, condannato ad 1 anno e 6 mesi di reclusione, con pena sospesa, per l’accusa di stalking. Ad emettere sentenza il tribunale di Nocera Inferiore, a seguito di una serie di denunce sporte proprio dalla vittima. Da un divieto di avvicinamento, i giudici avevano disposto per il militare le misure degli arresti domiciliari. La storia ha avuto inizio nel 2011, con l’assistente sociale di San Valentino Torio costretta a subire le avances dell’uomo.
Dalle telefonate ai messaggi, effettuate e inviati più volte al giorno, con la minaccia di voler prima parlare con i figli e poi con un corteggiamento divenuto insostenibile. Agli atti della procura finì anche un episodio con approccio più diretto da parte del militare, che riuscì a baciare la donna all’altezza della nuca. Nel fascicolo sono finiti decine e decine di messaggi, spesso inviati anche attraverso il fax che era situato presso il posto di lavoro dell’imputato, con i quali lo stesso accusava l’assistente sociale di comportarsi come la sua ex compagna. Altre volte invece, il caporale riferiva alla donna di essere attratto da lei, con commenti spinti e avance a sfondo sessuale. Il Mattino.it