Ad ogni bollettino meteo è caos nell’agro tra scuole chiuse e scuole aperte. L’ex sindaco di Sarno, Amilcare Mancusi, rivela i retroscena. “Ci pariamo tutelando innanzitutto i bambini, ma non basta. Qualcuno a me arrivava anche a dire “se non chiudi le scuole ti succederà quello che è accaduto a Gerardo Basile (sindaco di Sarno condannato per la frana del 5 maggio 1998)”. La prevenzione e la sicurezza sembrano passare attraverso un solo interrogativo: istituti scolastici aperti o chiusi? Ciascun sindaco, di volta in volta, decide con in mano l’avviso meteo inviato dalla protezione civile nazionale e regionale. Così mercoledì, dopo il bollettino che anticipava “condizioni meteo avverse” , il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, ha ritenuto opportuno tenere chiusi gli istituti scolastici. In tutto il resto dell’agro nocerino sarnese, però, si sono svolte normalmente le lezioni. Lo scorso 7 novembre, sempre in seguito ad comunicazione sulle condizioni meteorologiche, fu solo il sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, ad ordinare che i cancelli delle scuole restassero chiusi. Martedì scorso, l’agro sott’acqua e scuole aperte ovunque. “Il dramma inizia con l’avviso meteo – spiega l’ex primo cittadino Mancusi – che fa gravare sul sindaco la responsabilità di verificare le condizioni di pericolosità territoriale. Per me da lì iniziava il balletto delle telefonate degli addetti ai lavori, dei dirigenti scolastici e dei genitori degli alunni che volevano risposte. Il vero problema negli ultimi anni sembra diventato la chiusura o l’apertura delle scuole. Io mi sono sempre chiesto: ma se valutiamo la pericolosità cittadina e ed emaniamo provvedimenti volti a tutelarel’incolumità, perché chiudere solo le scuole? E gli uffici, le poste? Banale rispondere che mettiamo a posto la coscienza tutelando i bambini. Il sindaco, però, ha uno spettro più ampio, deve tutelare l’intera comunità. Ma la logica del pararsi mascherata come prevenzione prevale sempre e ci si mette a posto la coscienza”.