Come tradizione vuole, i 3 giorni della Merla, 29-30-31 gennaio, saranno molto freddi
Anche al Sud le temperature scenderanno, ma non sono attese gelate significative in pianura. Mattia Gussoni, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma dunque che anche questʼanno i merli dovranno rifugiarsi vicino a qualche comignolo caldo perché durante gli ultimi 3 giorni di gennaio le temperature scenderanno sensibilmente: in Pianura Padana, alla fine della notte, avremo 3 gradi sottozero in città come Torino, Milano e Bologna e valori decisamente inferiori nelle zone di campagna; anche la Capitale tra domenica e lunedì potrebbe veder scendere la colonnina di mercurio fino a -2/-3°C con gelate diffuse.
La tradizione ricorda infatti che i merli avevano un piumaggio bianco poi, rifugiandosi in un comignolo caldo a causa di un gennaio particolarmente gelido, diventarono neri come li vediamo oggi: tradizione, favola, leggenda o altro la fine di gennaio 2023 sarà comunque polare nei valori minimi; durante il giorno le massime tenderanno invece a risalire leggermente. Dal punto di vista dei fenomeni e dello stato del cielo, nelle prossime ore sono attese precipitazioni residue sul versante adriatico e sullʼAppennino, nevose localmente a quote basse tra Marche ed Abruzzo; si tratterà di precipitazioni deboli ed isolate che potremo ritrovare anche sulle Isole Maggiori e sul sud peninsulare solo a tratti un poʼ più insistenti.
Un miglioramento più deciso vedrà infatti cessare quasi completamente i fenomeni nella giornata di domenica 29 gennaio, primo Giorno della Merla: stante questo miglioramento però, laddove i cieli saranno completamente sgombri da nubi, avremo un forte raffreddamento radiativo, cioè il calore si dissiperà di notte favorendo gelate anche in pianura.
Di giorno il sole scalderà tiepidamente lʼaria quindi probabilmente non registreremo le giornate più fredde dellʼanno, come vuole la tradizione, ma solamente alcune delle notti più fredde dellʼanno. Tra lʼaltro la tendenza meteo non esclude che, dopo una rimonta dellʼAnticiclone delle Azzorre con giornate più miti fino a venerdì, possa arrivare una nuova irruzione artica dalla Russia: è una proiezione totalmente da confermare ma che potrebbe essere storica per le regioni del medio e basso Adriatico con tanta neve sulle spiagge e temperature rigidissime.
Giorni della merla, Coldiretti: “Il gelo danneggia le coltivazioni”
“La discesa della colonnina di mercurio con il gelo rischia peraltro di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che il caldo anomalo lungo tutta la Penisola ha favorito il risveglio anticipato delle varietà più precoci”, spiega Coldiretti. Dicembre aveva fatto segnare una temperatura superiore di 2,09 gradi la media storica ma l’anomalia è stata addirittura di 2,54 gradi nel Centro Italia e di 2,65 gradi nel mezzogiorno. I dati sono delle elaborazioni Coldiretti sulla banca dati aggiornata Isac Cnr.
“Il cambiamento climatico – conclude Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro”.