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Materiale radioattivo nel cemento dell’autostrada A30. Si indaga

Tracce anomale di radioattività lungo i piloni in cemento dell’autostrada A30 Caserta-Salerno, nella zona di Sarno. La procura di Nocera Inferiore apre un’inchiesta.La decisione è stata presa dopo quanto segnalato da Giovanni Lanzetta e dall’ingegnere Antonio Petrella, impegnati da tempo con comitati e associazioni sensibili alle tematiche ambientali. Attraverso un percorso suddiviso in tre tappe che comprendeva la misurazione nell’aria delle polveri sottili, i due sono giunti, giorni fa, in via Sarno-Striano, all’altezza del ponte dell’A30 per poi fermarsi nei pressi dei piloni in cemento.

Grazie ad una specifica strumentazione «acquistata con varie collette», i due hanno effettuato diversi monitoraggi sui plinti di tre pilastri. Due di questi sono risultati positivi. La misurazione, con una soglia d’allarme fissata sui 0.50 microseviert, prevedeva di posizionare lo strumento ai piedi del pilastro e poi a distanza di trenta metri. Con un apposito diagramma, sui quali la procura ha già chiesto informazioni, è emerso un valore di 0.384 microseviert rispetto ad un livello naturale di 0.270. Un valore non «allarmante», ma meritevole di «ulteriori approfondimenti».

Circostanza che ha spinto la magistratura a delegare i carabinieri del Noe di Salerno a verificare in luogo quanto riscontrato dalle due associazioni. Lo strumento usato è un contatore Geiger, che misura radiazioni di tipo ionizzante. «Diverse possono essere le cause – spiega l’ingegnere Petrella – di quei livelli che non giudico preoccupanti, ma neanche normali. Tra questi, la presenza di rifiuti, magari interrati in profondità o polverizzati nei piloni di cemento».Le associazioni promettono che il lavoro non è concluso, ma che invece andrà avanti. Magari con i dati registrati da consegnare già nei prossimi giorni ai militari del Noe, delegati dalla sezione della procura impegnata nella prevenzione dei reati di tipo ambientale.

Prima di giungere nei pressi dei piloni dell’A30, i tecnici delle due associazioni avevano effettuato rilievi e verifiche anche in via Bracigliano (nei pressi di zone interessate da colate di cemento) e poi presso l’area industriale di via Ingegno. «Vogliamo stare a posto con la coscienza – dice Giovanni Lanzetta – e la nostra attenzione doveva restare tale. Se le condizioni però sono queste, bisognerà richiedere approfondimenti alle istituzioni». In tal senso, la procura di Nocera Inferiore ha inteso non perdere tempo. Fonte : Il Mattino

 

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