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“La mia candidatura non è una cortesia, ma una necessità”.

 

“Mi hanno definito un lucido pazzo, ma quando la gente crede in te non puoi non accettare la sfida”. Antonio Crescenzo, il candidato a sindaco dell’Udc, che è stato capace di trascinare con entusiasmo anche Forza Italia, è stato presentato ufficialmente. Deciso e risoluto quando mette in fila senza esitazioni, con  veemenza, seduto tra Mara Carfagna e Luigi Cobellis, i punti del suo programma.  “Sarà snello e comprensibile. Non facciamo promesse, ma costruiamo ciò che si può fare da adesso in avanti.

Le colonne sono tre. Parliamo di  interventi sulla macchina comunale che deve essere riqualificata nella sua interezza, con una politica tariffaria trasparente; sviluppo territoriale ed opportunità di lavoro attraverso la riconquista delle nostre risorse; miglioramento della qualità della vita”. Non parla degli avversari politici, evita ogni tipo di attacco e chiarisce. “Non è una guerra alle persone, e la mia candidatura non è una cortesia, ma una necessità”. Apre alla possibilità di una alleanza con altre forze, ma precisa subito le regole per poter scendere in campo compatti. “Siamo lealmente e realmente intenzionati a valutare tutte le possibilità di ampliare la coalizione nell’ambito del centrodestra, però un discriminante c’è. Non c’è più tempo per le pigrizie e per la coltivazione delle piccole rendite di posizione. E’ un sistema che ha attraversato questo paese negli ultimi tre decenni, coinvolgendo tutti i partiti e noi vogliamo polverizzarlo. Una squadra può diventare vincente se cambia allenatore, ora bisogna mettersi in cammino con il coraggio dei liberi e forti”. E’ imponente, la voce dura ed emozionata arriva fin fuori la sala della Taverna del Sarino, dove la gente è accalcata anche sotto la pioggia.

Detta le urgenze del territorio, quelle dalle quali partirà se avrà l’ampio consenso per conquistare la poltrona più alta di palazzo San Francesco: la regolamentazione della sosta, il piano commerciale e quello urbanistico comunale e la possibilità di sgravi economici. “Questa amministrazione deve immediatamente approvare  tutti gli strumenti che regolano la vita civile della comunità. Si deve sapere come si vende, come si parcheggia, come si costruisce; tutto ciò  non può essere ancora  affidato a sistemi in vigore da oltre 40 anni. Ho già chiesto ad alcuni miei amici tecnici di valutare tutte le possibilità che esistono sia dal punto di vista dello sgravio di tasse rispetto alla smaltimento rifiuto, la possibilità di abbattimento degli oneri di urbanizzazione, ma il comune deve prevedere delle premialità a tutte le attività produttive ad una condizione: che ci sia una ricaduta occupazionale certa”. Rossella Liguori

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