La Digos mette sotto la lente di ingrandimento le associazioni ed i luoghi di culto islamici. Tra le prime sedi a finire nel mirino di controlli e verifiche c’ è la moschea di Sarno. Censita come associazione culturale «Abu Bakr As Saddiq» si trova al civico 7 di via Fabricatore e, ogni venerdì, accoglie numerosi musulmani, tutti uomini, che arrivano dai centri dell’ hinterland vesuviano per riunirsi nella preghiera settimanale. La divisione investigazioni generali operazioni speciali, sezione antiterrorismo, sta indagando su tutto il territorio che abbraccia Salerno e provincia, su un ampio asse che va dall’ Agro sarnese nocerino fino al Cilento. L’ attenzione è focalizzata sui Comuni dove pare essere maggiormente rilevante la presenza di sedi di culto islamico, che già in passato sono finite al centro di investigazioni. Sono dodici i locali che sarebbero utilizzati per riti religiosi, probabilmente, però, con una diversa destinazione di uso, per cui tecnicamente irregolari. Per questo motivo la Digos ha chiesto oltre al Comune di Sarno, anche ai Comuni di Salerno, Angri, Battipaglia, Bellizzi, Castelnuovo Cilento, Eboli, Matinella, Scafati e San Valentino Torio, se gli ambienti in questione (tra appartamenti, sale e scantinati) siano mai stati fatti oggetto di contestazioni in riferimento all’ utilizzo; se siano registrati in categorie catastali che non consentano, dunque, l’ uso che se ne fa, ossia come luogo di culto religioso. Proprio per la competenza degli enti comunali ed i relativi uffici è stato chiesto di precisare se vi siano eventuali obiezioni amministrative sulla destinazione d’ uso dei locali utilizzati per la preghiera e di fornire l’ esito alla questura di Salerno. Solo nelle prossime settimane si riuscirà ad avere contezza dell’ impiego delle diverse sedi e, non è escluso, che qualcuna possa essere raggiunta da provvedimento di chiusura per eventuali irregolarità ed abusi. Il controllo a Sarno potrebbe partire già a giorni. La moschea è frequentatissima da musulmani ben integrati sul territorio. In passato è finita sotto i riflettori per Larbi Dernati, un giovane 31enne marocchino autoproclamatosi Imam. Pacifista anti Isis, è finito al centro di indagini, poi, in manette per stalking e per essersi reso irreperibile per diverso tempo. Sul territorio sono numerosi i controlli effettuati dalle forze dell’ ordine ai diversi circoli frequentati da extracomunitari, che sono stati spesso scenario di liti furibonde, risse e violente aggressioni a colpi di coltellacci e bottiglie rotte. Più volte gli stessi circoli sono stati chiusi con ordinanza