L’Intervista. Annarita Rea: “Sostegno concreto per le categorie più penalizzate”
La divisione in zone dell’Italia, la Campania passata in pochi giorni da gialla a rossa e le chiusure improvvise che hanno segnato nuovamente alcune categorie.
Tra di esse sicuramente quelle legate all’estetica, alla cura della persona. Tutte le attività dei centri estetici e di benessere che in questa sorta di “seconda ondata” con le relative restrizioni hanno dovuto nuovamente chiudere temporaneamente, in attesa di avere nuove disposizioni. E dinanzi a regole che cambiano, riaperture e nuove chiusure, c’è chi guarda al futuro con determinazione e coraggio, voglia di fare.
Perchè la prima regola oggi è: non mollare.
Così Annarita Rea, titolare del centro Narì Center di Sarno e membro del direttivo ConfArtigianato Estetica Salerno.
Come ha vissuto lei questa nuova chiusura?
Sono stati giorni di incertezza snervante, quando attendevamo le nove disposizioni per la Campania. Quando è stata ufficializzata la zona rossa c’è stata l’incredulità dinanzi al fatto che la maggior parte delle attività è rimasta aperta. Nulla contro gli altri professionisti, ma non capisco la differenza anche perché noi dei centri estetici siamo sempre stati attentissimi alle misure anti contagio. Partendo poi dal presupposto che come categoria siamo estremamente attenti e corretti da sempre alle norme e regole di igiene e sterilizzazioni varie. Ci siamo poi ulteriormente adeguanti, con spese importanti, alle leggi anti covid, con ulteriori sistemi, tra i quali le barriere alla receptione nelle sale.
Dinanzi a queste rivoluzioni, ci si reinventa?
Sicuramente ci si reinventa perché non molliamo. Il nostro lavoro è fatto di studio, tecnica e soprattutto di passione. I rapporti che creiamo con i clienti, sono di grande fiducia, empatia, reciprocità. Io con i miei clienti siamo come una famiglia e, ho messo in una rete di contatti per non lasciare nessuno da solo nella cura di sé. In questo momento anche questo è importante. Sentirsi bene con se stessi, trovare del tempo, e confrontarci anche se da remoto.
Per cui ho creato il contatto con consulenze telefoniche, videochiamate. Si fanno trattamenti insieme, con indicazioni per consigli in diretta. Ho creato anche una sorta di momento benessere in cui gustiamo insieme virtualmente una tisana relax.
Di cosa ha bisogno la sua categoria?
Di aiuti concreti perché abbiamo perso tanto. Abbiamo perso l’ indotto legato ad eventi e cerimonie. Veniamo già da una prima fase di chiusura di oltre due mesi. E’ necessario che lo Stato ci supporti. Sicuramente congelando le tasse, non chiedendo l’ acconto dell’ Iva per l’ anno prossimo, abbassando la percentuale che è altissima, il 22%. Sarebbe ora importante creare le condizioni giuste per accedere a contributi a fondo perduto. Del resto al di là del colore della zona, il lavoro è quantomeno dimezzato.
Come vede il futuro prossimo?
Sono una persona ottimista. Per carattere guardo sempre al futuro con fiducia e spero che come ogni brutta crisi ci sia, poi, una spinta economica tale da poterci risollevare. Come tutto il mondo confido nel vaccino e, spero di poter tornare a sorridere non più solo sotto la mascherina, ma con un bel rossetto colorato. Dobbiamo riprendere in mano la nostra vita dalle piccole cose, dalle piccole normalità.