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Giunta rimpastata dodici volte, Mancusi accusato si difende

Rimpasti di giunta record, sono almeno 12 gli assessori passati e sostituiti nell’esecutivo di Amilcare Mancusi. L’ultimo arrivato, in quota Fratelli d’Italia, è Massimiliano Mancuso cui è andata la delega alle politiche giovanili. Figlio di un ex consigliere comunale, il trentenne è stato nominato a trenta giorni dal voto, dieci giorni dalla presentazione delle liste. Ma non finisce qui, perchè sulla porta di palazzo San Francesco ci sarebbe già una ulteriore new entry pronta a scandire gli ultimi giorni del sindaco di Fdi. Del gruppo che sedeva tra gli scranni della sala assessori nel 2009, data dell’elezione di Mancusi, resta ben poco. Sono passati Francesco Prevete, Maurizio Mannara, Ilaria Atonna, Emiddio Dolgetta, Maurizio Altieri, Daniela Ferraro, Filomena Amato, Reziero De Vivo, Giuseppe Lanzetta, Francesco Squillante, Antonio D’Angelo, Alfredo Mandola. Il timone delle politiche giovanili lo hanno tenuto in quattro, tre invece quello dell’assessorato politiche sociali. Numeri record in 5 anni di amministrazione. Il primo rimpasto già a meno di un anno dal governo. 

Le ultime nomine fanno discutere non poco, a fronte del tempo a disposizione per programmare ed attuare piani di lavoro. Appena trenta giorni. Sono dure le accuse degli altri candidati sindaco. Antonio Crescenzo (Udc – FI), critica l’operato dei cirielliani. «Io penso che il massimo della debolezza venga testimoniata dalla necessità di nominare un assessore a trenta giorni dalle elezioni, in regime di ordinarietà amministrativa per provare a racimolare qualche altro voto. Solo un espediente. Non è strana questa manovra, è proprio assurda, perché non può portare avanti alcun lavoro». Giovanni Montoro, della coalizione «Sarno In Movimento» lancia una provocazione. «Sono operazioni elettorali abbastanza evidenti. Non siamo in situazioni di necessità ed emergenza, quindi si tratta di clientele politiche. Nulla togliere alla professionalità delle persone coinvolte. Questo modo di fare ha caratterizzato l’amministrazione negli ultimi cinque anni eppure nessuno ha mai protestato. Io propongo a questi nuovi assessori di fare un gesto nobile. Per senso di responsabilità dovrebbero rinunciare allo stipendio considerando anche il dissesto finanziario del comune». Lapidario anche Ernesto Odierna del Movimento 5 Stelle. «Di queste nomine non possiamo che pensare male. Sono solo manovre elettorali, figlie di un modo di fare politica vecchio, dal quale siamo distanti da sempre e che combattiamo in tutte le sedi».
Le accuse piovono da ogni parte ed il sindaco si difende. «Abbiamo il dovere di assicurare, fino alla fine del mandato, tutti gli atti di ordinaria amministrazione – dice Mancusi – L’indispensabilità di una nomina ad assessore a fine mandato è giustificata dalle assenze di alcuni durante le ultime giunte. Non si tratta, pertanto, né di una strategia politica né di una volontà di aggravare le casse dell’ente era facoltà di questa amministrazione procedere alle nomine già da tempo, ma si è voluto aspettare per farlo solo quando strettamente necessario». Mancusi accusa tutti e parla delle commissioni consiliari. «Vergognoso è il fatto che qualcuno, dopo aver firmato per mandarmi a casa, non solo non abbia saputo farlo, ma, ancora peggio, nei giorni successivi, abbia continuato a prendere parte alle commissioni consiliari».

Rossella Liguori

 

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