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Franz Muller esce allo scoperto: scrive a Ferrentino e rivela un “segreto”

di Rossella Liguori 

E’ una busta bianca, con sopra nome e cognome del mittente e del ricevente.  All’interno una lunga lettera che emoziona. E’ Franz Muller che scrive a Gaetano Ferrentino, autore dell’articolo pubblicato da SarnoNotizie dal titolo “Chi è Franz Muller? Sarnese, attore, regista. Gira in incognito per la città…”

Raccontandosi, apre una piccola porta sulla sua vita. Ci entriamo con discrezione, la stessa con la quale ha scelto di vivere a Sarno, quasi in incognito dopo aver calcato grandi scene. La sua storia, però, parla prima ancora che lui possa prediligere il massimo riserbo, e lo fa con tutta la forza del lavoro, del sacrificio, della passione per l’arte.

Sulla scia del principio di Sarno Notizie, della pubblicazione anche di “belle notizie”, di articoli di cultura, di storia, non da ultimo di identità e di senso di appartenenza, Ferrentino ha narrato un orgoglio tutto sarnese, un uomo ed un artista che tanto ha fatto e tanto ha dato.

…Perché “ha alle spalle una storia fantastica ed avventurosa. E’ giusto che si sappia che ospitiamo un grande artista, sopravvissuto alla deportazione, che ha scelto di vivere qui gli ultimi anni della sua vita”.

“Quando decisi di interessarmi a chi fosse quest’uomo – dice Gaetano Ferrentino che questa mattina ha ricevuto la lettera – che godeva dell’onorificenza del vitalizio del Presidente della Repubblica, non immaginavo di trovarmi di fronte a una grande personalità. Lo scoprii dalla ricerca che subito feci e che decisi di rendere pubblica perché la sua vita era una di quelle che dava il segno del Novecento. Credo che sia un onore per la città di Sarno ospitare un artista di tale fama, che ha calcato i più grandi palcoscenici italiani e dell’Europa, che ha vissuto anche di impegno sociale e di pensiero. Anche come testimonianza della sua prigiona nei campi di concentramento. Sono contento a nome dell’intera comunità che voglia donare alla nostra città un’opera testamento della sua vita per continuare a seminare nei giovani il valore della cultura. Lo incontrerò al più presto per stringergli la mano”.

 

Il testo integrale

Ill.mo Dr. Gaetano Ferrentino

Sento doveroso nel salutarLa, ringraziarLa per le belle parole che ha espresso a mio riguardo nel Suo pregiatissimo articolo. Vedo che è difficile rimanere in incognita anche se si pratica una vita alquanto certosina e priva di contatti con l’esterno. Del resto, dopo un lungo avvicendarsi sulle tavole del palcoscenico italiano, era ovvio che ciò accadesse. Lei si è premurato affabilmente di scoprire chi fossi, da dove provenissi, insomma di sapere chi ero. Dopo che sono venuto a conoscenza del Suo articolo, notizia che mi è stata portata a domicilio da un mio collaboratore, anch’io ho voluto sapere chi era questo carissimo signor Gaetano Ferrentino e ho scoperto che trattavasi non soltanto di un ottimo giornalista ma addirittura di una autorità responsabile di questa simpatica città di Sarno. Caro avvocato, le garantisco che sarei stato in procinto di chiederLe udienza presso la sede municipale ma le mie precarie condizioni di salute non me lo permettono anche perché deambulo molto faticosamente. Certamente la mia età, sto percorrendo il novantaduesimo anno di vita, non può darmi la libertà di poter fare tutto ciò che sarebbe nei miei desideri. A questo punto non so proprio come fare per avere il piacere di stringerLe la mano. Comunque, sappia che il mio desiderio rimane quello di fare la Sua conoscenza. A questo punto, darò a Lei il piacere, spero lo sia da parte Sua, di avere una notizia che mi riguarda e che reputo importantissima: a Sarno, per settembre, sarà pronta una sala che si chiamerà: “Piccolo Teatro per il Festival della Prosa”. È certamente una impresa difficile, costosa ma affascinante specialmente per un uomo come me che ha fatto del teatro la sua grande ragione di vita. La sala del Piccolo Teatro sarà dedicata a Simonetta Giurunda, eccellente attrice di prosa e mia amatissima figlia. Figlia che il destino mi ha tolto a causa di un grave incidente automobilistico. In verità io sono già un po’ morto con lei. Essendo ancora qui, trovo utile anche a nome della mia creatura, fare ogni sforzo perché questo mio progetto possa ottenere la soddisfazione meritata. I lavori per l’allestimento del teatro, che non supererà purtroppo i cento posti, sono già in atto per poter nel più breve tempo possibile procedere alla sua inaugurazione. Avrei certamente reso noto al Comune e alle varie autorità competenti questa mia decisione, ma avrei atteso ancora un po’ prima di poter consegnare all’opinione pubblica la notizia di un avvenimento così interessante, che potrà ricoprire l’assenza di una attività così nobile e così culturalmente importante come il teatro italiano di prosa. A Lei, nella sua qualità di Vice Sindaco, chiedo di trasmettere il mio saluto e il senso di questa mia al Signor Sindaco e a tutte le altre autorità municipali nonché, con la Sua saggia e pregiatissima penna, alla cara popolazione sarnese. Dottor Ferrentino, non voglio disturbarLa oltre. Gradisca pertanto, il segno della mia più viva stima unitamente ai miei doverosi ossequi.

Sarno, 19 giugno 2018

Franz Muller

 

 

 

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