Di mestiere è fioraio ma è stato scambiato per un brigadiere dei carabinieri. Almeno così ha denunciato un commerciante, vittima, secondo il racconto che quest’ultimo ha reso alla magistratura, di una richiesta estorsiva di 115mila euro. Francesco Tammaro Squillante (difeso dall’avvocato Gianpaolo Salvato) non aveva nulla a che fare con la vicenda tranne un legame di parentela con gli altri due arrestati, ma con i quali non aveva rapporti da anni.
Lo scorso 2 marzo è stato arrestato su disposizione del Tribunale di Torre Annunziata ed è rimasto ai domiciliari alcuni giorni fino a quando il gip ha trasformato l’arresto in obbligo di firma. Al giudice, Tammaro ha reso un completo interrogatorio affermando di non essere lui la persona vestita da carabiniere e portando prove a discarico. Ma il fioraio, molto conosciuto a Sarno avendo la propria attività commerciale in pieno centro, evidentemente, non aveva convinto del tutto il giudice.
Ha potuto tirare un sospiro di sollievo solo dopo la decisione del Tribunale del Riesame di Napoli che giovedì ha annullato in toto la misura cautelare che il gip del Tribunale di Torre Annunziata, De Angelis, aveva emesso nei confronti del 60enne sarnese accogliendo la richiesta del magistrato Sorvillo.
Ad essere arrestati, ad inizio mese, sono stati anche i coniugi Aniello Rea (cognato di Tammaro) e Antonietta Rosanova. I fatti, secondo quanto denunciato dall’imprenditore nel settore alimentare vittima di estorsione, sarebbero avvenuti tra il 2012 e il 2014 quando la vittima sarebbe stata vessata con telefonate anonime e minacce di morte. In seguito anche due attentati intimidatori con l’esplosione di bombe carta davanti l’abitazione dell’imprenditore che avrebbe dovuto versare la somma di 115mila euro. Gli indagati, simulando l’arresto di alcuni esponenti malavitosi, con uniformi simili a quelle dell’Arma avrebbero indotto l’imprenditore a firmare alcuni verbali di multe e contravvenzioni (falsi) facendosi consegnare denaro contante. Dal racconto della vittima sono scattati gli arresti (per la coppia di Gragnano i domiciliari sono ancora in essere) ma quello a carico del fioraio Tammaro è stato annullato per mancanza di prove. Non è escluso che ci sia stato un errore di persona da parte del denunciante. Il Mattino