Da Mancusi la stoccata a Boeri: “A Sarno si può fare un Puc senza essere invischiati con la malavita”
Canfora e Mancusi insieme in aula per il passo definitivo del Puc. In gran parte a vocazione naturalistica: si muove sulla importanza dell’acqua, del suolo agricolo, delle bellezze paesaggistiche, dei parchi naturali e le oasi di verde. Una data storica, il 12 novembre 2015, perché dopo 43 anni e nove tentativi di dare regole urbanistiche alla città, finalmente Sarno ha il Piano Urbanistico Comunale approvato all’unanimità ieri sera in aula di consiglio. La città dei Sarrasti è tra le poche realtà della provincia di Salerno ed essersi dotate del Puc, sono non più di dieci i comuni salernitani ad avere messo insieme gli elaborati cartografici, tecnici e normativi per le attività di programmazione urbana e territoriale. Un voto concorde che ha unito maggioranza ed opposizione e che ha visto in aula anche esponenti della passata amministrazione. Uno accanto all’altro il sindaco Giuseppe Canfora e l’ex sindaco Amilcare Mancusi. Un percorso lungo, difficile, fatto di alti e bassi, quello del Puc, che ha attraversato varie fasi tecniche e diverse amministrazioni comunali. Ora c’è, la visione della nuova città è pronta, resta da programmare ed attuare. Una seduta di consiglio che ha unito la soddisfazione di tutti. “C’era solo un piano di fabbricazione del 1972 e diversi tentativi andati a vuoto per varie vicissitudini – ha commentato Canfora – La città aspettava da ben 43 anni. Tra l’altro siamo tra i pochi comuni in provincia di Salerno ad esserci dotati di un Puc. Ho voluto che ci fossero anche rappresentati della passata amministrazione Mancusi perché il Puc non appartiene solo a questa amministrazione ma è frutto del lavoro anche di altri. Noi quel piano lo abbiamo arricchito dando un’anima più naturalistica e più paesaggistica con dei parchi che si attueranno nei vari Pua e saranno legati al tema delle acque sorgive e fluviali”. Ha avuto parole di cariche di compiacimento anche l’ex sindaco, Mancusi, non lesinando qualche stoccata al progettista Stefano Boeri, incaricato nel 2002 di redigere il Puc, con il quale nel 2010 interruppe bruscamente i rapporti. “Si è dimostrato, con il voto e l’approvazione, che a Sarno si può fare un Puc senza essere invischiati con la malavita. In questo piano c’è tanto della mia amministrazione. All’inizio sembrava una scommessa, i tecnici erano intimoriti da un fardello di attività. Io sono solo orgoglioso e fiero perché il prosieguo del lavoro altrui è sempre un fatto positivo. Do atto a questa amministrazione di aver compreso l’importanza del lavoro fatto. Ora ci sono i presupposti perché questa città voli davvero, ci sono tutte le condizioni per attingere fondi”.