Notizie Primo PianoAttualitàBrevi

Assunti dopo anni di proteste estreme. Ora nasce una nuova urgenza…

L’assunzione arriva dopo anni di proteste estreme per 14 lavoratori dell’acquedotto ed ora l’urgenza è rimodernare l’impianto dove addirittura manca un gruppo di continuità. Sono gli operai della centrale di sollevamento delle acque Mercato Palazzo che erano rimasti senza stipendio pur continuando a garantire l’attività. Assunti ora dalla Gori, il prossimo 3 ottobre prenderanno ufficialmente servizio. Anni di lunghe ed estenuanti trattative, di accordi presi e poi saltati, di proteste che spesso hanno rischiato di finire fuori controllo con l’utilizzo di sostanze infiammabili. Più volte, infatti, gli operai si erano incatenati ai cancelli dell’acquedotto di via San Giovanni minacciando di darsi fuoco e di versarsi dell’acido addosso. Altre volte hanno bloccato la centrale lasciando interi quartieri improvvisamente senza acqua con gravi disagi ed interventi delle forze dell’ordine. L’ultima protesta estrema risale allo scorso maggio, quando con secchi carichi di acido i lavoratori si erano barricati chiusi nel tunnel dell’acquedotto arrestando il sistema idrico. “Oggi ci scusiamo dei disagi che abbiamo potuto creare ai vostri concittadini – scrivono gli operai in una nota inviata al sindaco Giuseppe Canfora – Dopo due anni di lotta si è messa la parola fine a questa vicenda grazie alla nostra tenacia e al vostro impegno”. Adesso si pone una nuova necessità per l’impianto che, non avendo neppure la disponibilità di un gruppo di continuità, spesso va in panne lasciando a secco interi quartieri. I disagi più importanti li vivono oi residenti del centro storico e solo pochi giorni fa l’ennesimo episodio con più di 24 ore senza acqua. Il primo intervento dovrà ora essere sull’ammodernamento della centrale. A spiegarlo è il vice sindaco Gaetano Ferrentino, presente anche nella mediazione per risolvere la problematica lavorativa. “Siamo felici del buon esito della vertenza degli operai della centrale Palazzo. Siamo stati costretti ad impegnarci in prima persona nella trattativa tra Gori, Regione e sindacati perché, purtroppo, la loro protesta finiva per colpire una parte della nostra città, pur non dipendendo da noi la soluzione del problema. La centrale Palazzo serve diversi comuni, ma nessun’altro ha voluto metterci la faccia, sfidando anche l’ira degli operai esasperati da due anni senza stipendio per la vicenda della loro ditta. Ora, recuperata la normalità, chiediamo alla Gori di investire per ammodernare l’impianto che rischia di fermarsi ad ogni black out per l’assenza di un gruppo di continuità, lasciando sempre mezza città a secco”.

Articoli correlati

Monito del Vescovo: “Le famiglie non litighino per le eredità”

Redazione

Donna si ferma con la famiglia sulla piazzola per riposare: travolta ed uccisa

Redazione

Blitz congiunto di Aquile e Fiamme: sequestri e denunce

Redazione

Covid – L’allarme di Strianese: “Troppi contagi e decessi. Facciamo presto!”

Redazione

Dora partorisce e muore, ginecologo rinviato a giudizio

Redazione

Rapina a mano armata al Decò. Anziana finisce in ospedale

Redazione