La gestione “in house” dell’area Pip di via Ingegno prevista da una delibera di consiglio comunale è per adesso accantonata. Un atto di indirizzo, la cui votazione in aula risale a quasi un anno fa, che non ha avuto alcun seguito senza un reale motivo. Nel mezzo, il passaggio dalla società Agro Invest S.p.A., che da 10 anni ha l’amministrazione delle aree industriali dell’agro e non solo, ad Agenzia per lo Sviluppo del Sistema Territoriale “Valle del Sarno” che ha creato ulteriore caos. Il risultato è un’ area pip, quella in via Ingegno a Sarno, divenuta il paradiso degli scarichi abusivi con imprenditori che vogliono solo scappare via dopo investimenti di centinaia di migliaia di euro. Le speranze di fare impresa negli anni si sono frantumate. L’area che doveva essere il volano economico è un mosaico di pezzi mancanti. Come se non bastasse, il mancato passaggio ad una gestione “interna” ha bloccato i finanziamenti perché il Comune non rispetterebbe gli obblighi dettati dalle norme che li prevedono. Un circolo vizioso nel quale è caduto il Comune non dando seguito all’atto di indirizzo votato nel marzo 2015 con il quale l’ente avrebbe assunto anche la piena titolarità giuridica dell’area Pip. L’amministrazione tentenna parlando di pagamenti che gli imprenditori non avrebbero rispettato. Critiche le forze di opposizione che hanno già preparato un documento per chiedere l’accelerata sulla gestione “in house”. A tracciarne le linee i consiglieri Giuseppe Agovino e Giovanni Montoro. “In pratica la gestione “in house” prevista dalla Delibera del 18 marzo 2015 è stata completamente disattesa da questa amministrazione. Chiediamo siano coinvolti nel processo di risoluzione delle problematiche gli imprenditori. Abbiamo già denunciato la perdita di ulteriori undici mesi, le difficoltà di sopravvivenza per le imprese locali, il rischio di perdita del posto di lavoro per i loro dipendenti ed il rischio di perdere definitivamente il finanziamento che consentirebbe il completamento delle opere”.